

- 7G-
più liberi e dal sentimento di nazionalità. La minaccia di un
interv ento austriaco nelle cose del regno di Napoli manteneva
per due mesi tutta Italia in quell o stato di tensione che precede
i grandi avvenimenti; l'entrata di 10,000 Austrlacl nel territorlo
pontifi cio determinava nel marzo lo scoppio della rivoluzione in
Piemonte. Fissa ta questa dapprima pel giorno 8 marzo, essa pro–
ruppe il gior no 10 in Alessandria, dove i congiurati s'imposses–
savano della cittadella e proclamavano la costituzione e la guer ra
all'Austria,
Consimile procla maz ione faceva a 'I'orìn o con un pic–
colo gr uppo d'a r mati
il
capi tan o
Ferrer ò,
ch e, rimast o però iso–
lato, ri piegava su Alessandr ia. Ma il giorno 12
il
presidio della
cittadella di 'I'orìno, diretto da altri congiurati, proclamava anche
esso la costituzione spag nuola, e nella notte dal 12 al 13,
il
re
Vltt orlo Emanuele, ch e da una parte non voleva mancare agli
impegni contra tti coi Sovrani della Santa Alleanza e inclinava
dall ' altra a far paghe le brame dei suoi sudditi, abdicava in
favore di Car lo Felice, nomin ava reggente il principe di Car i–
gnano Car lo Alber to fino all'arrivo da Modena del nuo vo r e ed
avvlavas l subito a
Nizza ,
La sera st essa del 13 Carlo Alberto
accettava la cost ituzione spag nuola e il gior no 15 la giur ava .
Ma il 18 giungeva da Modena la disappro vazione del r e a quanto
s'era fatto e l'or dine al reggente di r ecarsi a Novara, dove tutte
le forze militari dovevano conce nt ra rs i agli ordini del generale
Latour ; e Carlo Alber to partiva da 'l'orino la sera del 21 e,
giunto a Novar a, emanava un pro clama, in cui, spogliandosi di
ogni autori tà, si diceva desideroso solo di far prova di fedeltà
al re. II genera le Latour, posti l' 8 aprile in fuga i liberali col
concorso delle for ze austriache condotte dal generale Bubna, da
[ovara r ecavasi a 'I'or lno e, giungendovi il giorno lO, poneva
fine alla rl voluzìona. Ripristinato l'ordine, si procedette a lla puni–
zione dei colpevoli. Nei quadri dell' eserci to si fece una severa
epuraz ione e, sciolte quattro bri gate di fanteria e tre re ggimenti
di cavallel'ia , molti utIlciali andarono destituiti o collocati in
riforma.
Il comandante in 2° dell' Accademia, che, qua si presago degli
avvenimenti che si preparavano in quell'anno, aveva
il
l° gen–
naio, nell'occasione in cui espr imeva agli alli evi i suoi consueti
auguri, ri cor dat o lor o che essi era no
«
la prima speranza. della