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demia di allievi appartenenti ad alt ri Sta ti d'Italia facevano pro–
romper e in essi sent imenti di
libertà
o di
nazionalità,
per quanto
il
1848
si avvi cinasse oramai e i temp i maturassero , Per istitu–
zione ric evuta ed oramai penetrata intimamente nell'an imo lor o,
quei giovani
nè
discutevano e neppure s'informavano di fatti o
di previsioni politiche; era loro mand ato l'imparare a saper con–
dur re
il
10 1'0
ploton e ; qua ndo
il
Re avesse chiamato, essi avreb–
boro sguaina to la loro spada e avrebbero condot to al fuoco, là
dove
il
Re l'ordinava, i propri uomini. In questi senti menti li
mantenevano e gli insegnam enti dei superior i e le tradizioni dei
compagni che li avevano preceduti e le
sugges tioni delle fami glie a cui apparte–
nevan o, nobili cioè od impiegati. Facevano
essi pure, applicando una parola grande
ad una cosa piccola, le
101'0
ri voluzioni,
ma in queste, come in tutte le loro ma–
nifestazioni, non c'e
m
neppure l'ombra
di qual che pensiero d'ordine politico ;
erano chiassi fatti essenzialmente per fare
il
chiasso ed occasiona ti da qual cuno dei
solit i piccoli avveniment i di un collegio.
l~
cosi che anche
il
30 dicembre
1847,
e
mentre Torino era già agitata per le r i–
forme stabilite col regio r escritto del 2g
ottobre precedente, le quali stavano per
attuarsi il l " gennaio, mentre
il
Piemonte,
18-1·1.
dopo aver fest eggiato l'annunzio di quelle
riform e, era in a ttesa di gra ndissimì
eventi , gli Accademisti facevano un grosso ta ffer uglio, del quale
il
comandante riferlva al Ministero, e questo al Re e pel qual e
furono appli cat e severissime punizioni. Ma
il
tafferuglio non era
St1LtO,.. che un accanito comba tt imento a palle di neve (l ).
(1) Il comanda nte rifer iva che
~
parecchi alli evi , nell'ora del pranzo dei su peri ori ,
pr eser o a trastulla rsi nel cortile [nonostnnte le osservazioni degli aiutanti)
scaglìaudos t
pall ottole di neve, e l' infa ntile giost ra si fece così tumultuante ed a nimosa che
più non si conservò il prescritt o ordine consueto, sen za che possasi però imputa re a
pr eventivi
rì pr ovevolì
disegn i. " Il Consiglio di disciplina pr oponeva perciò l'applica–
zio ne a
"O'"
allievi di 15 gi orn i <li segregazione (prigione) di rigo re. Il Re, a cui fu di
ciò riferito (I), sanzionò la pr oposta del Consiglio, ma
il
14 gen na io
~
per la rigidità
<lei freddo, si degu ò ordinare al Mini stro che gli alli evi fossero liberati. "