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quest'arma aveva perco rsa la sua car r iera iniziandola nel 1813
nel 14° reg gimento di usseri , formatosi allora, quas i esclusiva–
mente con volontari, in Torino sotto
il
comando del colonnello
Garavac ( l). Il nuovo comandante ri volse agli allievi un ord ine
del giorno (2) e iniziò
il
suo governo sulle traccie del suo pr e–
decessore, e molto valendosi dell'ope ra del coma ndante in 2°. Il
cav. Alberto Cugia di Sant'Orsola, che fin dal 22 settemb re 1841
era comandante in 2° e direttore general e degli studi, aveva
1'8 ma rzo 1843 avuta la promozione a colonnello.
«
Buonissima
persona - dice di lui il Gr imaldi - ed in fondo di cuore ec–
cellente, era così burbero negli atti e così terribile d'asp etto,
con due lunghi baffi neri ed irsuti che gli alliev i lo avevano so–
prannominato
l'A r abo
(3),
ed ei lo sapeva. Per sorvegliare gli
st udi aveva fatto costr uire sopra
il
corridoio che dava accesso
a tutte le sale, un secondo cor r idoio coperto, lungo
il
quale si
(1) Quel reggimento, appena formato, pa rti per la Germania e pr ese parte alla bat–
taglia di Lip sia.
(2) Ordine dell'8 febb raio
l Bl3:
" Innalzato dalla clemenza del Re al comando gen e–
ral e di ques to IL M. Istituto, io dovrei temere maggiore delle mie forze ta le non men
grave che ono revol e inca rico se
il
bene operato da ll'illust rc gene ral e a cui succedo,
uomo giustament e compianto da chiunque ebbe la sorte di apprezzarne davviciuo le
virtù non av esse lasciat e solid e tracce che possono serv ire di sicura guida ai miei
passi, e se non fossi certo di trovare nell 'Istituto medcsimo aiuti altrettanto potenti
quanto sono delicati i dov eri cui mi accingo a compiere.
"Educare nei più illibati priucipii di religione, di ono re,
(li
illimitata devozione a l
servizio di S. ]\L tali giovani che sostengano in ogni tempo
onorev~lmente
la glorios,;
riputazione della
R.
milizia, chiara per antiche prove
(li
fede ltà
e di valore,
è
grandc
ed ardua impresa che tutti richi ede gli sforzi delle Per son e chiamate a concorrer v!.
Riponendo la piìl estesa fiducia nel sapere, nell' esperi enza e nello zelo del degnissimo
comandante in
2-
e dei benem eriti che finora secondaro no le cure dell'onorevol e mio
pr edecessore, io spero che qnesta R. Accad emia, riguardata con somma particolaris–
sima ben evol enza da S. ]\L, l'ottimo nostro Signore e padre, e protetta dall'ilhuninato
ministro da cui dipende, progredirà felicement e e costantemente nel lod evol e assunto
di da re al R . Esercito ufficiali distinti per. ricchezza di cognizioni, per nobiltà di con–
dotta e per severa osservanza di militare disciplina. Lieto dei felici risuitamenti, io
sarò lietis simo di poterne attribuire
il
merito ai miei dotti e zelan ti collaboratori, pei
quali confido che sarà resa
più
grata e men difficile l'impresa dalla rispetto sa doci–
lità dei dil etti ssimi alli evi , per sev eranti nell'impegno già da essi manifestato di trarre
il
maggior pr ofitto da tante amorevoli cure, e di mostra rsi ri cono scenti al ben efico sa- _
pienti ssimo Re che cosi g enerosament e provvede alla loro accurata educazione. Le
costanti prove di applicazione agli studi e di esemplare contegno che attirar possan o
sugli allievi, sin d'oggi a
me
cari, gli sguardi sovrani, saranno la
pi ù
dolc e
rlcom–
pensa che
il
mio cuore sappia desiderare. "
(3) Qnell'abitudine di affibbiare soprannomi, contro la quale tanto si era scaglia to
Cesare Saluzzo, non s'era punto smessa fra gli Accademisti. Av eva
il
suo nomi gn olo
(e non era lusin ghi ero)
il
nuovo comandante generale, e gli allievi si perm ett evano di
gridare anche a gran vo ce:
Stoupiin !
V. 1.10
GIANOTTI,
Ri cortÙ.