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i giovani dell'Accad emia militare.
L'afflizlons
delle famiglie di
quei giovani è stata dimostrata come ad una voce, e ciò ha
fatt o senso in t utto il pubblico.
E
così doveva essere. Un tale
accordo di sent imenti, da l Re sino al pOVCl'O soldato, è un bel
tributo di giusta estimazione. Ciò pei nostri an imi addolorati è
sta to una specie di dolcezza: ho inteso molte persone r ipe tere
la stessa cosa. Nel giorn o ch e avvenn e la deplorabile perdita,
io pativa di penosa respirazi one : all 'udire ch 'era mancato
il
genera le Masino, ne rimasi così percosso ch e per
più
giorni e
per
più
notti soflersi as sai, e massimamente le notti. lo non
pote vo cessare di
rappresentar -mi
il cordoglio del signor Conte
e della signora Contess a, essendomi noto di quanto profo nda e
tenera ami cizia fossero vincolati con quell' impareggiabile fratello.
Il colpo sare bbe sta to pure cr udelissimo se si fossero trovati a
Tor ino; ma nel pensiero d'e ssersi trovati lontan i c'è alcun che di
plii
cr ude le an cora, perchi sopr avvive ad un fratello così amato...
Il buon ca valier e Giac into era un vero cattolico, forte, leale, ze–
lante per la causa divina e desideroso d'ogni giust izia e d'ogn i
carità ,
I
suoi doveri nelle ca ric he importanti dal Re affidategli
era no difficili, ed eg li
li
adempieva con fermezza e con amore, e
il cielo coronava la retta volontà di quest'uomo così dabb ene.
«
Il nostro padre Bottari venerava il gene ra le Masino e dice
ch e un uomo così non si trova pii], Qui dicono lo stesso. Fra
un compianto sì concorde, sÌ not evole, ogn uno ama di ramme n–
tare le
vi r-tù
cri stiane di lui ed è comune la fiducia ch e i
patì –
menti avuti quaggiù gli siano se r viti di purgatorio e che quel
nobile spir ito sia, morendo, sa lito in cielo...»
« SII;\'1O PELLICO ».
Il comando dell'Ac cademia, r etto ìnterlnal–
mente per pochi gior ni dal comandante in 2°,
tenente colonnello Alberto
Cngìa,
venne as–
sunto il gior no 8 febbra io 1843 dal colonnello
cav. Feder ico DELLA CHIESA
DI
CERVIGNASCO,
statovì nominato subito dopo la morte del Ma–
sino. Il colonn ello Della Chiesa, nato a Saluzzo
il lO genna io 1795, era stato allievo della Scuola di St.-Cyr, e
allora comandava il r eggimento Piemonte Reale cava ller ia ; in