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- 146-

dtere,

ed

il

Piemonte mai cer to non vide spettacolo più . impo–

nente e più nazionale nel tempo stesso» (l ). La freddezza quasi

palese verso le innovazioni politich e che dimost rava

il

comando

dell'Accademia moveva dagli stessi motivi che rendevano la ge–

nerali tà degli uffi ciali assai poco pr opensa alle idee liberali. A

parte le r agioni ant iche, ossia la dubbiezza che gettava negli

animi

il

ricordo del 1821 e

il

gesuitismo divenuto da allora sem–

pr e più strapote nte, manteneva l'incertezza una r ecente circolare

del ministro della guerra generale Broglia (2), colla quale era

severamente pro ibito ogni intervento a dimostrazioni politiche,

a feste o banchetti; circolare che era stata seguita da gl'avi pene

inflitte ad ufIiciali e sott 'ufficiali interv enuti a banchetti in onore

del principe riformat ore. Si tac eva dunqu e anche quando le ri–

forme furono pubblicate e sancite dal Re, e la corretta asten–

sione mllitare trovava

peì piii

conforto nell'individuale avversione

a forme di governo

pi ù

libere e

dìstruggitrìcì

perciò di graditi

pri vilegi. PiiI gl'adite nell'esercito, e specialmente fra gli ufficiali

pi ù

giovani, era no le voci e le speranze di una prossima guer ra

contr o l'Austri a: ed essa era desiderata nel senso purament e

militare, come guer ra r egia, come guer ra di conquista, come

occasione di onor i e di glor ia (3). La politica era sta ta, dopo

il

1821, giustamente e comple tament e bandit a dall'eserc ito ; e ciò

non giustifica ciò che fu detto, essers i cioè l'esercito piemontese

mosso per la guerra del 1848 con limitato ent usiasmo.

«

Alieno

dalla politica, schiavo del suo dovere, fedele alla bandiera, de–

voto alla pat r ia, l'esercito applaudì con ardore alla dichiarazione

di guer ra e con slancio animoso seguì

il

suo Re. che lo condu–

ceva sul glor ioso cammino (4).

»

Come non fu tenuto parola agli Accademisti di quant o era

avvenuto nell'or dine polit ico, cosi non veniva ad essi

ufflc ìal–

mente parl at o dei preparativi che s'andavano facendo per la

prossima guerr a. Cura prin cipale del comando pare anzi essere

(1) P/NELLI,

St. mil. (lei Piemonte,

111,II,

(2)

I (

generale

Vlllamnrì na

era sta to sostituito

il

Il

ottob re

IMi

nel Minister o di

g'uer rn e ma ri na da l maggior gen era le

Rufìnotto

Broglia

(li

Casal borgone. Questi fu

poi sostituito

il

16

marzo

1BI8

da l conte Antonio F ranzini col pri mo ministero costi–

tuzionale.

(3) V.

l'INELLI,

op.

cìt.,

111, II.

(4)

GRIMALDI,

op. cito