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l'ordi ne. Poste poi le a rm ì a fascio s'avviarono sotto un pergo–
lato ov'e rano imbandite le mense. Quivi
il
Re poco stante li vì–
sit ò
di nuovo e con sollecitudine di padre amo roso S.
1\1.
indi–
rizzava
101'0
parole -di bontà sopravvedendo egli stesso
il
servizio;
e i giovane tti sentivano vivamente quei segni d'amore e rì spon–
deano con unan imi gl'ida di
Viva il Re !
»
(l). Dopo la colazione,
che intanto era nel castello ser vita a numer osi invitati, ebbe
luogo un ballo assai an imato .
L'Accademia fu in quei giorn i visitata dagli arciduch i e gene–
l'ali aust riaci venuti a -Iar corteggio all'arciduchessa sposa.
I!
gover no del gene rale Masino non durò a lungo. Recatosi
il
22 genna io 1843 a Cor te per un invito a pranzo, fu assalito da
un colpo apopletico e nella sera stessa venn e a morte. La sua
salma fu tum ulata nella tomba dell'Accademia (2) e gli alliev i
per tre gior ni assisterono nell'o rato r io a speciali uffici religlosi
per lui, dopo averne accompagnato le spoglie alla Cat tedrale.
La figura del genera le Masino trovasi con verità ed affetto
tratteggiata in una lettera che Silvio Pell ico scriveva
il
14 feb–
braio alla cont essa Ottavia Masino a Roma, e che ci pare op–
p~rtuno
ri por tare.
Torino, 14 febb raio 1843.
«Luustr isstma Sign'Ol'a Contessa,
«
Sempre ho desiderat o di veder Roma, ma oh! quanto verrei
più che mai in questo tempo accompagnare
il
nostro caro co–
lonnello Mulettl che ha la fortuna di effettuare un tal viaggio!
Non
è
Roma che mi premerebbe di visitare, non osta nte la
molteplicità dei suoi nobilissimi allettamenti.
I!
mio primo pen–
siero,
il
mio primo bisogno sarebbe
il
venire a pianger e con Lei , '
signora cont essa, e con l'ottimo signor conte, la perd ita che
hanno fatta e che ben si può dir e gravissima perdita per tutto
il
nostro paese. Infat ti ' ognun o l' ha sentita e la sente :
il
lin–
guaggio del comune ri ncr esciment o
è
unanime, stante la cono–
scenza che tanti avevano delle virt ù del Generale : conoscenza
molto aumentatasi dacchè egli reggeva con tanto senno e cuore
(1) L.
C'BRA RIO,
Le
(este tori nesi deU'aprile 1842.
(2) Non vi fu apposta alcuna lapide.