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co l senno e calia mano che «questa te r ra la cui ìst or la tu tta di
glor ia e di sventure s'intesse, questa terra, di cui non si può
calcare la polvere senza che la cene re si ca lpesti di martiri e
d'm'ai, a malgrado de' rov esci ch e le ìncolsero, a fronte degli
imp edimentì
che d'og ni lato la premono, non è alt r iment i la
ter r-a
delle ri membranze e dei mor ti, ma sì la .madre dei prodi
e la nutrice dei fort i, la scuola del valore e
il
terren della glor ia.»
E ri cor dat a la maestà del gi uramento e l'orrore delio sperg iuro,
si prendeva argomento a non dubitare che fosse possibile il fal–
lire alia data fede dalle
v ìrt ù
del Sovrano «a cui
è
dovuto se
il
Piemonte serba illeso
il
pi ù prezioso tesor o che, dopo la fede,
n 'abbia largito Iddio, la libertà; e se in esso sventola tu tt avia,
bac iato dall'a ure e vagheggiato dai cieli, quel tricolor e vessillo,
che nell'altre parti d'Italia dovè per trlstì venture frettoloso ce–
larsi e che dal Piemonte inalberato sull'Alpi
è
a tutte parti
d'Italia monumento di giada, simbolo di spera nze, pegno d'in di–
pendenza
»,
da ll'amore della Patria
«
per la quale non v'ha cuore
gentile che non palpit i, che non agogni co' des ider i, che non
affretti co' voti la indip end enza della Nazione, pronto a procac–
ciar la all'uopo e mantener la colla spada e col sangue », e dal –
l'esempio infine dei va loros i (e li enumerava) i qua li, già allie vi
de ll'Accademia , s'era no volonteros i immo lati sull'a ltare della
patria. Erano ca lde parole che infiammavano quei giovani cuor i
a lla vigilia oramai di quella nazional e ri scossa, della quale stava
per sonare l'ora desiderata. Non molti mesi dovevano passare
pri ma che parecchi degli alliev i,
i
quali in quel giorno pr onun–
ziavano il lor o conv into
Lo giuro,
lasciassero anch'essi la vita
sul cam po di battaglia.
I[
7 agosto 1858
il
conte Cavour presidente del Consiglio dei
mlnìstr ì
visitava l'Accad em ia militare. L'antico allievo visitava
l'Istituto dove era stato educa to, il ministro ch e conosceva gli
.eventi che si pre paravano voleva vedere i giovani che stavano
per prender parte a ques ti avvenimenti. Egli passò in rivi st a gli
a llìevì
e riv olse ad essi bonari am ente e .stropicciandosi, com'el'a
s ua ab itudine, le mani, poch e paro le per ecc itar li a compiere
sempre il lor o dover e. L'allu sione che la sua visita e le sue pa–
role contenevano non fu intesa dag li alliev i che
più
ta rd ì. La
visita del conte Cavour e quelle fatte poch i gior ni dopo (lO e 15)