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- 174-

co l senno e calia mano che «questa te r ra la cui ìst or la tu tta di

glor ia e di sventure s'intesse, questa terra, di cui non si può

calcare la polvere senza che la cene re si ca lpesti di martiri e

d'm'ai, a malgrado de' rov esci ch e le ìncolsero, a fronte degli

imp edimentì

che d'og ni lato la premono, non è alt r iment i la

ter r-a

delle ri membranze e dei mor ti, ma sì la .madre dei prodi

e la nutrice dei fort i, la scuola del valore e

il

terren della glor ia.»

E ri cor dat a la maestà del gi uramento e l'orrore delio sperg iuro,

si prendeva argomento a non dubitare che fosse possibile il fal–

lire alia data fede dalle

v ìrt ù

del Sovrano «a cui

è

dovuto se

il

Piemonte serba illeso

il

pi ù prezioso tesor o che, dopo la fede,

n 'abbia largito Iddio, la libertà; e se in esso sventola tu tt avia,

bac iato dall'a ure e vagheggiato dai cieli, quel tricolor e vessillo,

che nell'altre parti d'Italia dovè per trlstì venture frettoloso ce–

larsi e che dal Piemonte inalberato sull'Alpi

è

a tutte parti

d'Italia monumento di giada, simbolo di spera nze, pegno d'in di–

pendenza

»,

da ll'amore della Patria

«

per la quale non v'ha cuore

gentile che non palpit i, che non agogni co' des ider i, che non

affretti co' voti la indip end enza della Nazione, pronto a procac–

ciar la all'uopo e mantener la colla spada e col sangue », e dal –

l'esempio infine dei va loros i (e li enumerava) i qua li, già allie vi

de ll'Accademia , s'era no volonteros i immo lati sull'a ltare della

patria. Erano ca lde parole che infiammavano quei giovani cuor i

a lla vigilia oramai di quella nazional e ri scossa, della quale stava

per sonare l'ora desiderata. Non molti mesi dovevano passare

pri ma che parecchi degli alliev i,

i

quali in quel giorno pr onun–

ziavano il lor o conv into

Lo giuro,

lasciassero anch'essi la vita

sul cam po di battaglia.

I[

7 agosto 1858

il

conte Cavour presidente del Consiglio dei

mlnìstr ì

visitava l'Accad em ia militare. L'antico allievo visitava

l'Istituto dove era stato educa to, il ministro ch e conosceva gli

.eventi che si pre paravano voleva vedere i giovani che stavano

per prender parte a ques ti avvenimenti. Egli passò in rivi st a gli

a llìevì

e riv olse ad essi bonari am ente e .stropicciandosi, com'el'a

s ua ab itudine, le mani, poch e paro le per ecc itar li a compiere

sempre il lor o dover e. L'allu sione che la sua visita e le sue pa–

role contenevano non fu intesa dag li alliev i che

più

ta rd ì. La

visita del conte Cavour e quelle fatte poch i gior ni dopo (lO e 15)