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menica di quaresima. Gli allievi non usciti in quel giorno coi
parent i, animati ancor a da qual che svago stato loro concesso in
misura più lar ga del solito negli ultimi giorn i del carnevale,
ar ch itet tarono nell'ora della ricreazione una di quelle spedizioni
che potevano considerarsi come gli atti della
p iccola guerra
di
cui tradizionalment e erano sempre sta ti vaghi. Da una delle
aper ture delle cant ine un allievo s'era calato in cantina, mentre
i suoi compagni della 3" compagnia affollandosi attorn o all'a per –
tura e gr idando cercavano d'impedire al serge nte d' ord inanza
di veder e. Questi per ò ebbe modo di ricon oscere l'allievo che,
sceso era di nuovo subito risalito e ne ri feri al sottotenente di
servizio sopraggiunto. Eccitati dagli schiamazzi precedenti , gli
allievi si serra rono urlando attorno all 'ufficiale e questi, con
altro tenente sopravvenuto, non riu scì a tacitarli. Sceso
il
capi–
tano d'ispezione, fece ant icipare
il
segnale del tamburo per la
riunione che doveva preceder e lo st udio ed, arringati breve–
mente gli allievi, li mandò nello st udio. La 3" compagnia e,
sebbene in minor misura, anche la 4" continuar ono gli schia–
mazzi nello studio, pel che
il
capitano, dopo qualche alt r o ten–
tatì vo, or dinò che le due compagnie scendessero in cortile ed
eseguissero per punizione gli eserc izi militari. Messi a ste nto in
ri ga, dopo qualche movimento di maneggio d'armi, s'impunta–
rono a non eseguirne più ri manendo fermi e mu ti e, se, dopo
le parole del comandante in 2° allora acco rso ed in sua pre–
senza, momentaneamente ubbidirono, ri presero la loro lmmobì–
lìtà quando egli si fu allontanato . Furono fatt e lasciar le arm i
e da que l momento fino a sera ri maser o facendo conciliaboli ed
eccitandosi a vicenda ad una resistenza, ad una ri volta che non
aveva in fondo nessun deter minante e non si proponeva nessuno
scopo, e dalla quale oramai si facevano un puntiglio di non re–
cedere .
Il maggiore Porrino convocò
il
giorno dopo (22)
il
Consiglio
di disciplina , e questo, vista la
gravità
dei fatti, emise unanime
parere che « l'intera 3" Compagnia si era r esa meritevole di
venire espulsa dall 'Accademia
».
Questa grave risoluzione fu
portata a conoscenza degli allievi riuniti la stessa mattina al–
l'ora della cosi detta
oisiia
dallo stesso comandante in 2°; e
questa comunicazione determinò senza più lo sciopero completo