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- 160 _.

menica di quaresima. Gli allievi non usciti in quel giorno coi

parent i, animati ancor a da qual che svago stato loro concesso in

misura più lar ga del solito negli ultimi giorn i del carnevale,

ar ch itet tarono nell'ora della ricreazione una di quelle spedizioni

che potevano considerarsi come gli atti della

p iccola guerra

di

cui tradizionalment e erano sempre sta ti vaghi. Da una delle

aper ture delle cant ine un allievo s'era calato in cantina, mentre

i suoi compagni della 3" compagnia affollandosi attorn o all'a per –

tura e gr idando cercavano d'impedire al serge nte d' ord inanza

di veder e. Questi per ò ebbe modo di ricon oscere l'allievo che,

sceso era di nuovo subito risalito e ne ri feri al sottotenente di

servizio sopraggiunto. Eccitati dagli schiamazzi precedenti , gli

allievi si serra rono urlando attorno all 'ufficiale e questi, con

altro tenente sopravvenuto, non riu scì a tacitarli. Sceso

il

capi–

tano d'ispezione, fece ant icipare

il

segnale del tamburo per la

riunione che doveva preceder e lo st udio ed, arringati breve–

mente gli allievi, li mandò nello st udio. La 3" compagnia e,

sebbene in minor misura, anche la 4" continuar ono gli schia–

mazzi nello studio, pel che

il

capitano, dopo qualche alt r o ten–

tatì vo, or dinò che le due compagnie scendessero in cortile ed

eseguissero per punizione gli eserc izi militari. Messi a ste nto in

ri ga, dopo qualche movimento di maneggio d'armi, s'impunta–

rono a non eseguirne più ri manendo fermi e mu ti e, se, dopo

le parole del comandante in 2° allora acco rso ed in sua pre–

senza, momentaneamente ubbidirono, ri presero la loro lmmobì–

lìtà quando egli si fu allontanato . Furono fatt e lasciar le arm i

e da que l momento fino a sera ri maser o facendo conciliaboli ed

eccitandosi a vicenda ad una resistenza, ad una ri volta che non

aveva in fondo nessun deter minante e non si proponeva nessuno

scopo, e dalla quale oramai si facevano un puntiglio di non re–

cedere .

Il maggiore Porrino convocò

il

giorno dopo (22)

il

Consiglio

di disciplina , e questo, vista la

gravità

dei fatti, emise unanime

parere che « l'intera 3" Compagnia si era r esa meritevole di

venire espulsa dall 'Accademia

».

Questa grave risoluzione fu

portata a conoscenza degli allievi riuniti la stessa mattina al–

l'ora della cosi detta

oisiia

dallo stesso comandante in 2°; e

questa comunicazione determinò senza più lo sciopero completo