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giovent ù
francese
della 27" Divisione (l)
».
Il generale Menou,
amministratore generale in Piemonte, s'era adoperato (2) per
secondare in ogni modo le cure particolari che
il
Ministro del–
l'interno e
il
Fourcroy direttore generale dell'istruzione pubblica,
autore con Napoleone e relatore al Consiglio legislativo della
legge sui Licei, avevano sempre addimostrata per assicurare
il •
buon successo del Liceo di Torino. Egli aveva accettata la pro–
posta del prefetto del Dipartimento del Po,
il
quale aveva posto
gli occhi sull'antico palazzo dell'Accademia cogli annessi fabbri–
cati degli Archi vi e del Palazzo già Chiablese per adibirli a
questo nuovo uso. Ma per ridurre i fabbricati in modo conve–
niente occorse quasi interamente rifabbricarli, e non fu che per
le diligenze del
maire
e l'attività dell'architetto municipale che
i lavori poterono essere ultimati nel breve spazio d'un anno, e
il
Liceo esser pronto a ricevere quattrocento allievi. In principio
dunque dell'anno XIII si cominciarono i corsi e precisamente
il
15 brumaio (6 novembre 1804); e
il
successivo 6 frimaio (27
novembre) ebbe luogo la solenne apertura, che, per le disposi–
zioni pr ese dal
maire
dl Torino, fu accompagnata
dalla pompa
più maestosa.
Tutte le autorità civili, giudiziar ie e militari, i
Cor pi scientifici, i professori delle scuole secondarie, le deputa–
zioni
deg~i
impiegati, dell'Ateneo, delle Accademie, gli allievi del
Pritaneo e delle scuole secondarie, si riunirono nella Cappella
della vecchia Accademia
«
stata pochi giorni prima solennemente
benedetta dall'Arcivescovo e magnificamente ornata in quel
gior no ». Alle lO, ricevuto dal Consiglio d'amministrazione e dal
Cor po dei professori
in uniforme,
giungeva
il
gener ale Menou
e si dirigeva senz'altro alla Cappella, dove prendeva posto ac–
canto al trono preparato per S. M. L La cerimonia s'iniziò colla
(1) Préc is historiq..e
...,.
le Lllcie de T..rin,
description de la fète et discours prouoncés
lors de son ouv erture solennelle le 6 frimair e an 13. Turin, chez Botta, Prato et Pa–
ravia. Di questo opuscoletto mi fu data vision e dal signor Vincenzo Armando, archi–
vista della R. Deputazione di Storia Patria in Torino, al quale di molti gentili uffici
esprimo qui la mia gratitudine.
(2) Il generale Menou, che nell'opuscol etto succitato è detto
prot ecte..r zélé dcs
scienees
et <1e8 lettres
è quello stesso che il Lanfrey
(Hist. de Napoléon,
II, p. 317) dice "spirito
inconsistent e, scucito, fantastico, pieno di singolarità e di la cun e, carattere mobil e e
irresoluto , grasso ed affetto da estrema miopia insieme fisica e morale.
n
Era chiamato
Abdallah-Jle nou perchè in E gitto s'era fatt o musulman o e vi aveva sposato quella
donna turca per la qual e aveva " deformato il giardino real e di Torino con una su–
elda baracca
n
(Botta , V.).