Table of Contents Table of Contents
Previous Page  53 / 257 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 53 / 257 Next Page
Page Background

- 47

r eligiosi, dettati con espressioni , più che religiose, chiesastiche

e con un tono, che urta ai sentimenti di un educatore dei

tempi nostri , il quale si fa uno scrupo lo di rispettare ugual–

mente il sentimento religioso e la libertà di coscienza, ma che

non deve recare maraviglia a chi sa che lo stesso sistema era

allora in vigore (e lo fu per parecchi anni ancora) in tutte le

scuole pubbliche, affidate, in modo quasi esclusivo , ai preti, e

nelle stesse R. Università, nelle quali la congregazione dome–

nicale e la confessione mensile erano obbligatorie (l).

1818, la cresi ma ad al cuni allievi,

il

v escovo d'Alessandria" volendo alle cortesi espres–

sioni usat e nel manifestare

il

suo gradimento pel contegno degli allievi aggiunger e

una più speciale dimostrazione di soddisfazione v er so l'alli evo che gli

presentò

il

mazzo

di fiori,

fa dono al medesimo del libro " Il fedele saut ificato " ; e

il

coma ndante" per –

mette all 'allievo di ri cev er e

il

pr ezioso dono e si lusinga che egli dimo strer à all'insign e

Prelat o la sua durev ole gratìtudìne

ç.

(1) Pu ò in qualche modo ser vire di ri epilogo a quanto abbiamo qui accennato, un

ordine del giorno (9 decembre 1819), che non

è

dissimile, del resto, da altri parecchi:

" Gli atti esterni della religi one hanno per riguardo all e person e militari due as petti

distinti, quello cioè per cni sono dov er e sottoposto ai gen erali ordini della disciplina

e quello per cui direttament e riflettono sopr a l'intrinseco della religion e medesima.

" Per questo secondo aspetto le persone militari che pro fessano sch iettament e i sensi

dell'uomo

cristian~

come a ognuno di questi si conviene, devono mostrarsi consentanei

a

s è

stessi non operando all'esterno div ersamente da ciò che internament e si prova.

" Per ciò che s'ap partiene al pr imo aspetto, i militari, e tanto più qu elli distinti per

gradi ed uffici di maggior importanza o gelosia, debbono usare nel compimento degli

atti di cui si parla tutta quella diligenza, quella pr ecision e e quella scrupolosa conve–

nienza che fanno

il

carattere proprio della disciplina militar e.

" Per quanto

il

comandante non può dubitare che li signori allievi per effetto di

legger ezza, troppo confacente all'età, e non altrimenti, siansi mostrati tal volta men

profonda mente compres i della sublimità dei pensieri religiosi crìstìanì, egli non può

tuttav ia non ricordare ai signori all iev i stess i

che lo spirito <Iella disciplina accademica si

vuol

principalmente

manifestare nell'Oratorto

e che ivi appunto gli è avvenuto di

avver–

tire non di l'ad o la non curanza di quegli ordini che loro sono sta ti

perci ò

frequent e–

mente rin novati a memori a anche dai superiori del Dieasteri o ecclesiastico per la part e

che all 'uffizio loro s'aspetta.

" Il comandante ha osservato ieri che la recitazione dell e ora zioni di sera nell'Ora–

to rio si è fatta con disdi cevol e celerità e che perciò appunto men bene se ne sono di–

stinte le va rie parti com e si desidera e si vuole dalle r egol e di qu esto serv izio.

" Il signor Direttore di spirito dovrà per ciò riferire giornalment e del corso delle

pra tiche religiose, facendo conosce re quelli degli allievi che mostreranno maggiore

impegno nel tener ferma, anche per questa principalissima parte, l'o sservanza dell e

regole e dei coma ndi dei superiori. "

Quel che fosse la " disdi cevole celerità della pr eghiera " nel 1819, oramai a ben poch i

il

dato poterl o ricord are, ma pochi non sono gli allievi che rammentano beni ssimo lo

inco mposto voc io che, parecchi anni dopo, si fa ceva nell'Oratorio sotto la guida della

" voce chioccia" del cappellano D. Bi an co, e ch e era una v era corsa di v elocità

eseguita da centocinquanta vo ci che urlavano in latino ciascuna per conto proprio,

trattenute

più

o meno dai latrati del" pr edetto D. Bian co. Dal punto di vista religioso

il

certamente stato un progresso la soppress ione della re citazione di preghier e fatta a

que l modo, o poco meglio, ed alla quale tenevano tanto i primi comandanti.