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Iar]
i
acco mpagnare a Cor te, indirizzarli sulle lor o attr ibuzioni
(1),
mod ificare per essi orar i, ecc., ecc . Siccome essi a Corte r appre–
sentavano in qualch e modo l'Accademia, premeva al comandante
che
«
colla loro nob ile condotta nell' augusta l'adun anza si mo–
str assero degn i di quella lode, di cui la Sovrana clemenza onorava
l'Accademia », eppercì ò indirizzava loro ca lde raccomandazioni (2),
e li premiava con menzioni d'o nore (3). Ma non semp re aveva
ragione di lodarli : forse i privilegi concess i e i contatti col mondo
esteriore aumentavano l' Irrlquietudine dei paggi, di cui
«
li r epli–
cati e mal trattenuti atti d'indisciplina facevano pressochè ogni
dì assolutamente necessari nuov i provved imenti che r estrlnges–
ser o quella maggior libertà , della quale si mostravan o si poco
degn i
»
(4).
Tratteggiata cosi la v ita. interna dell'Accademia, ci rim ane a
r icordare i fat ti princ ipa li in essa av venuti in questo primo pe–
ri odo di tempo, dall'apertura di essa, cioè, alla morte del gene–
rale Robilant, ed in ord ine cronolog ico accenne re mo a quelli che
ci sembrano degni di ri cor dan za:
15 settembre
1817 . - Il generale Robilant lascia temporanea–
mente il comando, perchè incaricato dal Re di accompagnare il
Principe di Car ignano, Car lo Alberto, a F irenze, dove questi
contrae matrimonio coll'arciduchessa Mar ia Teresa. - Gli Acca–
demi ti sono dal Saluzzo t enuti informati del viaggio del loro
generale, il quale fa loro espr imere
«
il
vivo des ider io di esse re
quanto prima r estituito alle predilette funzioni del suo paterno
ce nerate comando
» ;
essi, al ritorno di lui, 1'11 ottobre • ester –
nano in prosa ed in versi l'allegrezza della Casa.
»
24 Settemb r e
1817. - Viene modificata l'u nifor me degli a lliev i.
«
S.
M,
empre intenta a dimo strare
il
particolare interessa–
mento ch e prende per gli alli ev i dell'Accademia militare e sodo
(1) Gli Ordini contengo no minuti particolari e ra ccomandazioni come qu est e: " di
non lasciar cader e ciò che portano e di non rompere cosa al cuna
n
di "ritira rsi coi
loro
rubaretli
alquanto indietro e<1 avvertire qual che cavaliere inesperto degli usi di
corte
che credesse di potere,
l'ome
le dame, prendere alcuna cosa
dai
cabore uì
stessi, ecc.
(2) "l'oggi di S.
~I.!
Coutinuate a dimo strare colla nobiltà delle vostre maniere la
distinzione clelia vostra nascita. N
essuaa
parola o tratto
sconve niente
vi sfugga, ccc.
n
(3) Xell'anuunz iare dett e men zioui agli allievi, li si fa cevano lieti" dei buoni suc–
cessi del loro compagni notificando la soddisfazione de lle
LI..
M~1.
per la nobile disin–
v oltura, civilti. e buon tralto dìm ostratl ".
(4) Ord ine del 14 giugno
18l!l.