

SUNTI ST.ORlCO-ARTI STICI'
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Quanto . a noi teniamo per fermo che qu elle pi e con gre–
gazioni nulla avessero
di
comune coll e nostre, e che le at–
tuali ' confrat ernite abbi ano
vavu
to la loro origine dai · .così '
detti
battuti
o
flagellanti ,
dei quali , giovar . scr ivere al cune
parole. .
Frammezzo all e tenebre del secolo x un senso di dolore
dominava gli occidentali. - Il mdndo
dov e~a
finir e.còl mille.
- ' Questa credenza, che la Lena "dovesse disciorsi ne' suoi
eleme nti col ch iudersi del
mill enario-
dopo Cr is to, crasi an-.,
dat a accredi tando in qu est o modo : i pri mi fedeli , ìnterpre–
tand o
u ri passo . di san
~a olo
(7),
fi guraronsi vicino 'il, fini–
mond o, ed anche i paga n i trovavan si add otti dalle loro. tra–
di zioni a cons im ili aspe ttarnen ti. l Romani , che avevano ap–
pell ata
eterna
la loro
città,
e si era n.
fatto -
pr edire dai ,loro
va ti un imperio in finiLo, sogg iaceva no essi pure in seg re to
al religioso terrore di una predi zione e tr us ca, mercè cui
(le città e gl' imperi avendos i un a vi ta a vivere, dopo la
quale è fatale che si spegnano come gl' individui) il ciclo
dei dodi ci secoli assegna ti .dai destini all 'esistenza di Roma
chi udevas i verso l'epoca in cui, per una singo lare coinei-
. denza , cadde i nfatti l'impero d'occidente.
Una inquietudine vaga, un a previsione lugubre .del .mondo
romano, che con fondevasi coll a di struzione dell 'universo, si
mescolò allo ra alle opinion i cr is tiane, annuncian ti anch'esse
il termine delle cose; e siccome tal credenza prendeva forma'
e colore, non cessava .di occupare ogni fantasia , e dal primo
secolo· al decimo, mentre il gene re umano si avanzava via
via, essa gl i si presentava dinanzi semp re più viva e '
ter~
rihile.
Lattanzi o opinav a che a' suo i tempi fossero an cora ri ser–
bati al mondo tr ecento altri anni di esis tenza ; indi:' eia–
scuna gener azione paventava quella, minaccia sospesa sull a