

Dottor Antonio Berti:
"è
indispensobUe tradurre in teruain'
di
a:lone politica, conseguente ed esauriente,
le ista'la:e reali della eouaunità"
Dai dibattiti svoltisi in altre città sul
problema del decentramento urbano, so–
no emerse in generale due posizioni:
decentramento burocra tico dei servizi
amministrativi del Comune, oppure de–
centramento come formazione di una
nuova struttura istituzionale.
In effetti
il
problema va affrontato in re–
lazione a due esigenze fondamentali:
l O
quella di garantire una vera artico–
lazione del potere e la più ampia parte–
cipazione alla sua gestione;
2°
quella di estendere a tutti i cittadini
il vantaggio diretto di determinati ser–
vizi civili.
In relazione a queste se ne inserisce
una più generale, di carattere politico,
che riguarda l'esercizio stesso della de–
mocrazia intesa come partecipazione
ef–
fettiva della popolazione aHa direzione
della cosa pubblica.
Il discorso qui si ricollega a quello, già
tant'e volte discusso, dell'autonomia rea–
le degli istituti elettivi, e
all'obbie~tivc
da varie forze politiche espresso (almeno
nelle dichiarazioni), circa.
il
prevalere de–
gli interessi ·colIrettivi, espressi dalla vo–
lontà pubblica democraticamente for–
mata, sull'interesse dei privati.
Emerge quindi
il
problema, già oggetto
di dibattito, tra le varie forze politiche
italiane, della riforma dello Stato, che
non è qui in discussione, e al quale ho
accennato, solo per dare quella che, a
mio parere, è la dimensione entro cui
si colloca
il
momento particolare, ma
a mio avviso fondamentale, che è la
istituzione e la attività dei Consigli di
quartiere.
Questa premessa, contenuta in termini
schematici per brevità, diventa tanto
più necessaria, si pone con tanta mag–
giore forza quando si constata, e credo
siano tutti d'accordo nel riconoscerlo,
che
il
rapporto fra
il
cittadino e
il
co–
mune è oggi assolutamente impercet–
tibile.
Dobbiamo chiederci se questo è casuale
o se non è
il
risultato
di
una precisa
volontà politica.
Certo
il
cittadino non dimostra di com–
piere un eccessivo sforzo per avvici–
narsi al proprio comune.
La causa principale va però ricercata cre–
do nel modo sresso come lo Stato è ve–
nuto configurandosi.
Nel tempo grandi passi avanti si sono
compiuti rispetto agli anni in cui
il
Parlamento nelle sue brevi sessioni riu–
sciva appena a filtrare quelli che ve–
nivano chiamati i
«
grandi problemi del
Pa'ese
».
Tutto il resto si risolveva in
una sostanziale delega al governo e da
questo alla burocrazia, risultandone quin–
di quasi incapace addirittura
d~
porsi i
problemi delle grandi masse di cittadini.
Tuttavia i problemi oggi non sono del
tutto risolti se
è
vero, come tutti sap-
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