

corso di costituzione, e cioè
il
carattere
elettivo dei consigli.
Noi proponiamo che i consiglieri di quar–
tiere vengano nominati attraverso ele–
zioni di
l O
grado, sulla base di liste di
30 candidati proposti dai gruppi consi–
gliari presenti in Comune, scelti tra gli
abitanti del quartiere e avendo cura di
assicurare la massima rappresentatività
delle categorie e degli Enti ed organiz–
zazioni presenti; tra questi, i cittadini
del quartiere sceglieranno con
il
loro
voto 20 Consiglieri - tanti quanti io
propongo siano i membri del Consi–
glio - i quali eleggeranno
il
loro pre–
sidente. Questa proposta tende ad esclu–
dere una riproduzione meccanica della
maggioranza politica comunale nei co–
stituendi Consigli di quartiere come in–
vece sta ancora avvenendo a Bologna ed
in tutte le altre città dove i membri
dei consigli sono nominati direttamente
dal Consiglio comunale.
L'ultimo argomento è quello che riguar–
da l'aggiunto del sindaco che a Bologna
presiede
il
Consiglio di quartiere e non
è sempre uno della maggioranza.
Per tener conto della volontà che è ve–
nuta esprimendosi nelle esperienze to
rinesi, propongo che
il
Presidente del
Consiglio di quartiere sia eletto dal
Consiglio stesso e che l'aggiunto del
Sindaco, su proposta del Consiglio Co–
munale debba partecipare con voto con–
sultivo a tutte le attività del Consiglio
di quartiere. Ribadiremmo in questo
modo la autonomia dei consigli che si
vanno costituendo.
Antonio Berti
Due vedute panoramiche
dei moderni complessi residenziali
realizzati dall'Istituto Case Popolari:
i quartieri di corso Taranto
e delle V allette
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