

" .•.il
decentra'fllento
deve considerare
anche
i servi:i
sociali
e
culturali"
Il signor sindaco ha proposto
il
quesi–
to se si debba prevedere l'istituzione di
centri civici nei singoli quartieri. Cer–
tamente
il
decentramento democratico
dovrebbe essere accompagnato da un
decentramento dei servizi, e non solo
di quelli amministrativi tradizionali ne–
gli uffici distaccati dei comuni, ma anche
dei servizi sociali e culturali.
Ad esempio bisognerebbe aprire un di–
scorso sulla ristrutturazione, nel qua–
dro della politica di decentramento, dei
servizi culturali del comune. Alle bi–
blioteche di quartiere dovrebbe essere
addetto un «assistente culturale» con
titolo di studio equivalente a quelli che
abilitano all'insegnamento secondario. Si
creerebbe cosi, accanto alla figura tradi–
zionale dell 'educatore scolastico, una
nuova figura di incaricato per le rela–
zioni culturali
il
quale manterrebbe re–
lazioni con i frequentatori del centro
culturale di quartiere ed avrebbe una
funzione importante
di
consulenza nel
quadro della organizzazione del tempo
libero per gli adulti.
I problemi da esaminare per un efficace
decentramento comunale devono essere
affidati, come si è detto, ad una com–
missione di studio. Essa potrà tener pre–
sente quanto è stato qui dichiarato dal
prof. Detragiache sulla mobilità orizzon–
tale della popolazione torinese.
Valerio Zanone
I
25
raggruppamenti statzstzCl
nei quali è suddiviso
il territorio della
città
di Torino
potrebbero costituire un utile riferimento
per la ripartizione della
città
in quartieri
23