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Stabilimento Maggiora:

interno del reparto fonderia segmenti,

destinati a tutti i tipi di motori a scoppio.

Il reparto

è

stato rinnovato nel 1964

ed

è

completamente meccanizzato

Poiché la nostra indagine mirava so–

prattuto ad aprire un franco dibattito

sui problemi della piccola e media in–

dustria, 'abbiamo posto una serie di

quesiui ad alcuni dei più rappresenta–

tivi esponenti del settore. Oltre ai due

docenti universitari, agli esperti di pro–

blemi sindacali, hanno aderito piccoli

e medi industriali appartenenti alle

due associazioni: per il Comitato Pic–

cola Industria dell'Unione Industriale

di Torino,

il

comm. Eugenio Torretta,

il

comm. Giovanni Dovis, l'ing. Mario

Catella,

il

geom. Giuseppe Stroppiana,

il

dott o Carlo Carmagnola,

il

comm .

Augusto Trussoni, l'ing. Paolo Deros–

si, il sig. Giulio Rocco,

il

dotto Luciano

Ottonello; per l'Api, l'ing. Luigi Mag–

giora, il dott o Carlo Rossotto, l'ing.

Achille Busso,

il

cav. Giovanni Gamba,

il geom. Giorgio Bertolino.

Il primo quesito posto, forse

il

più

scottante, riguardava l'avvenire e la

possibilità di sopravv[venza della picco–

la e media indust6a italiana nel quadro

dell'economia moderna. In tutti gli

in–

tervistati, si è rivelata la ferma con–

vinzione che il ruolo di questo settore

è sempre attuale e determinante, poi–

ché non solo svolge un'importante fun–

zione sociale, ma

è

indispensabile alla

stessa grande industJ:lia. Ecco le ri–

sposte:

T ..tte le iutprese cerco..o ....o diutensio..e

"ottiutale". Pe..sore

q ..i ..di

che solo

le uticroiutprese sio..o

iutporta..

ti

per

il

utercato e desti..ote al s ..ccesso

è

Oli

er.·ore. Le piccole iutprese, posso..o

"volgere ..no

loro p.·oprio

fo..do..e,

sia

coute

satelliti

delle

gra..di i ••d •• strie

sia

co.. lo fornit...·o

di

deternai..ote p.·od..:io..i

desti..ate

oll'i..dustrio

pesa.ate.

Carlo

Rossotto:

" •..esistero....o

seutpre esigen:e

tipiche tali

do

gi..stificare

l'esisteo:q

di

..

n

iutpianto

di

diutensioni

piccole e utedie

di

carattere

speciali::ato"

Rossotto:

« Se posso usare un'imma–

gine impropria, ma che può dare una

idea circa il problema della soprav–

vivenza o meno dell'industria minore,

dirò che ci troviamo di fronte ad un

problema simile a quello della soprav–

vivenza, nel commercio, del piccolo

dettagliante nell'era dei

{(

supermarkets".

È

chiaro

-

e l'esperienza ormai lo

dimostra

-

che sopravviverà (e vali–

dissimamente) quella impresa minore

che saprà inserirsi in quel settore spe–

cifico della produzione che l'organizza–

zione tipica del grande complesso non

può esplicare in forma economicamente

valida. La funzione sussidiaria dell'atti–

vità produttiva della grande industria

ricbiederà, anche in futuro, la presenza

di minime unità produttive capaci di at–

tuare con costi minori soprattutto la–

vorazioni di piccole serie. Anche sul

mercato direttamente sollecitato dal

consumatore, esisteranno sempre esi–

genze tipiche tali da . giustificare l'esi–

stenza di un impianto di dimensioni

piccole o medie e di carattere estrema–

mente specializzato. Soltanto le piccole

e medie industrie possono risolvere il

grave problema dell'industrializzazione

delle zone depresse nei suoi aspetti ca–

pillari: abbiamo visto nella provincia

di Torino ed in Piemonte, rifiorire pic–

coli comuni la cui· economia

-

pura–

mente agricola

-

era in grave crisi.

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