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La fronte del palazzo era concepita per una diversa situazione urbanistica nella quale la reazione allo spazio esterno doveva essere più efficace. Ma il

processo plastico-decorativo

è

sempre vigoroso e trascorre dalle inflessioni della Cappella della Sindone alla esplicazione delle innumeri risorse del cotto

decorativi. Sulla piazza Carlo Alberto

domina la monumentale facciata di gra–

nito, alta quaranta metri, concepita nelle

forme maestose del barocco francese, ri–

vissute nello spirito di quell'eclettismo

che allora imperava. Nell'interno, un

grandioso scalone d'onore ci conduce al–

l'aula già destinata a sede del Parla–

mento italiano, rimasta inutilizzata in se–

guito al trasporto delle Camere a Firenze.

Attualmente il Palazzo Carignano ospita

il

«

Museo Nazionale del Risorgimento

»,

precedentemente ordinato nei locali della

Mole Antonelliana. Questa nuova siste–

mazione del Museo è altamente encomia–

bile, giacché preserva l'insigne monumen–

to da qualsiasi banale uso utilitario as–

segnandogli la nobilissima funzione di

sacrario di memorie storiche. Memorie

che vanno dalla vecchia aula del Parla–

mento Subalpino alla stanza ove, ad

Oporto, nella Villa del Douro, morì Re

Carlo Alberto, stanza che possiamo qui

ammirare ricostruita nella sua integrità,

così come lo studio del Conte di Ca–

vour, le cui suppellettili vennero traspor–

tate dal Palazzo della Prefettura. E ciò

per tacere di numerosissimi altri cimeli,

quadri, documenti, molti dei quali ci ri–

chiamano a fatti ed eventi dell'epopea

nazionale che ebbero per teatro quelle

stesse mura che dovrebbero costituire

una mèta di pellegrinaggio per tutti gli

italiani.

Davide Giovanni Cravero

42

La pianta di Palazzo Carignano;

l'edificio presenta

ricordi borrominiani

Note

1.

A titolo di pura curiosità per il lettore ripor–

tiamo qui appresso l'elenco delle cariche dei

dignitari e dei funzionari che all'epoca del

«

glo–

rioso assedio» del 1706 componevano la Corte

dei Principi di Carignano nonché

i

nominativi

di quanti le ricoprivano.

Aio di S.A.S.:

Conte Ottavio Solaro di Go–

vone;

Primo Scudiere S.A.S.:

Marchese Toma–

so Luigi Birago di Roccavione;

Scudiere S.A.S.:

Conte Tomaso Ludovico Birago di Borgaro;

Scudiere di S.A.S.:

Conte Nicolò Grosso di

Brusolo;

Primo Maggiordomo S.A.S.:

Conte

Baratta di S. Agnes;

Maggiordomo S.A.S.:

Cav.

Peletta;

Gentil. di Camera S.A.S.:

Conte Paolo

Antonio Due.

IMPIEGATI: Maestro di Casa S.A.S.:

Carlo Ge–

rolamo Chiesa, milanese;

Tesoriere di S.A.S.:

Gio Cristoforo Robesto;

Auditore:

Conte Fran–

cesco Margherio;

Segretari:

Canonica e Revelli

Avvocato;

Avvocato Patrim. : G. G.

Durando.

Bibliografia

Od. Beltrami -

Torino in 10 tempi,

ed. Bertello,

Borgo San Dalmazzo, 1961.

M. Bernardi -

Tre Palazzi a Torino,

ed. Istituto

Bancario San Paolo di Torino, 1963.

Tavole Geneologiche della

R.

Casa di Savoia -

descritte ed illustrate da Felice Caron Mar–

chese

di

San Tommaso, ed. Bocca, 1833.

G. Chevalley -

Il Palazzo Carignano a Torino,

2. Scrive nelle sue memorie di viaggio il tedesco

Giovanni Keyssler (Thurnan 1693-1743):

«Nella Galleria del Principe Eugenio prima

della stanza dello stesso Principe

è

posta una

carrozza con quattro ruote, nella quale chi

sta seduto dentro può viaggiare manovrando–

la senza cavalli, ed andare in tal modo dove

vuole.

L'inventore di questo capolavoro

è

l'Abate

Don Falco

il

quale sta ora lavorando ad un'al–

tra macchina per mezzo della quale egli si pro–

pone di volare in aria

>'.

Per la precisione si trattava dell'abate Chiaf–

frino Falco nativo di Cuneo e Notaio Apostolico

per la circoscrizione torinese.

Il principe cui allude il Keyssler sarebbe, a

nostro avviso, da identificarsi con Eugenio Gian

Francesco (1714-1734) figlio di Eugenio Tom–

maso e marito di Maria Teresa dei duchi di

Massa.

bolI. Soc. Piemont. Archeol. e Belle Arti, 1921.

D. De Bernardi Ferrera -

Guarino Guarini e

la sua arte,

ed. Olbra - Torino, 1966.

C.

Merlini -

Palazzi e curiosità storiche a To–

rino,

ed. Rattero, Torino, 1933.

M. Passanti -

Nel Mondo Magico di Guarino

Guarini,

ed. Toso, Torino, 1963.

A. Peyrot -

Dalle Alpi a T orino con scrittori

stranieri del Passato,

ed. Barbera, Firenze, 1964.

Torino 700,

val. 1, ed. Famija Turineisa, 1963.