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L'ingresso secondario

alla Esposizione del 1911

all'incrocio del Corso Massimo d'Azeglio

col Corso Raffaello.

Sotto: il Palazzo dell'Inghilterra,

in un magnifico acquerello del Cussetti

testimonia

della importanza della partecipazione inglese

all'Esposizione del 1911.

La fronte principale

è disposta sopra un'ampia curva

che seconda il movimento

delle parti architettoniche della fontana

nire più spettacolare, l'arte stessa se ne

giovava per dar spicco alle sue archi–

tettm·e.

Il Valentino ha allora vissu to forse la

sua giornata più splendida; la sua aria

era percorsa da tutte le favelle, tra i suoi

viali passeggiavano uomini d'ogni razza

e colore; i suoi padiglioni incantati in

cui le nazioni avevano fatto a gara nel–

l'arredamento più splendido, si succede–

vano a ritmo serrato, cantando l'inno

del lavoro umano universale;

il

Po pla–

cido e possente, che aveva perduto lungo

le due rive il suo aspetto selvaggio, si

offriva al diporto dei vaporetti che lo sol–

cavano, ed era proprio

il

gran padre che

accoglieva compiaciuto la fatica e la gioia

dei suoi figli, dava loro la sua forza, ri–

fletteva nelle sue acque, linfa della terra,

tutto ciò che sulla terra si era saputo e

potuto produrre con la mente e con il

braccio, di cui

il

meglio era convenuto

a Torino.

Il Castello medioevale

«Sulle sue rive, colline verdeggianti

declinano in dolce pendio verso

il

fiume

formando un panorama di grazia ideale»

scriveva

il

corrispondente del

Gil

Blas

di Parigi, perché infatti la natura faceva

da scenografo senza risparmio, all'ars

dell'uomo.

All'interno del Castello medievale, di un

recente passato, si volle rivivere tra l'ar–

te le antiche arti; per esempio nella casa

detta di Alba, ecco un 'officina tipografi–

ca del '400, dal torchio al leggio del

correttore, con caratteri, fregi, casse, vi–

sorii, compositoi, mazzi, xilografie, e ti–

pografi specializzati ridavano i prodotti

di quell'arte stupenda delle officine di

Subiaco, Roma, Venezia, Foligno, Pado–

va, Pavia, Napoli (ecco l'Italia tutta).

Come segno permanente di questa fatica

ricreativa del passato, ecco la riprodu–

zione tipografica dell'edizione 1472 di

Foligno della Divina Commedia con ta-

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