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Due belle vedute di Torino in un libro del giovane architetto francese, Antoine De Ville, assai noto co–
me uno dei fondatori della scuola francese di fortificazioni "a"a moderna" - Vedute di città, di borghi,
di piccole piazze fortificate, che all'esame attento paiono verosimilmente corrispondere a luoghi reali -
La città che Antoine De Ville presenta
è
una grande distesa di tetti che si sviluppa oltre la fronte del
Castello; nulla che ricordi la veduta di Torino del pittore fiammingo Caracha - Una serie di case a due
piani, ornate di portici: sono però modesti edifici diversi da quelli di disegno vitozziano, assai più noti.
Essi costituiscono una delle testimonianze più vive della formazione della piazza del Castello, voluta da
Carlo Emanuele I - Una preziosa documentazione grafica sulla Torino agli albori del diciassettesimo secolo
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Ritratto del cavaliere
Antoine De Ville,
nato a Tolosa nel 1596.
«
Cuore di Marte e
spirito di Minerva,
aspira agli onori
e alle grandi virtù -
scriveva di lui il poeta
L.
Garon
-
né Zeusi
né Apelle saprebbero
dipingere
il suo spirito»
T
roviamo sovente incisioni o disegni secentescbi di
Torino stampati in Francia
o
in altri paesi; molti di
essi non sono cbe la copia, più
o
meno fedele, di
scorci panoramici dovuti alla penna di artisti no–
strani
o
al servizio della Corte; in qualche altro caso
sono schizzi
o
« levate a vista» di tratti di fortifi–
cazioni urbane eseguite da abili disegnatori, espres–
samente inviati da una potenza straniera; si ricava–
vano così, in forma occulta, particolari sulle mura
e sugli apprestamenti difensivi di Torino che poi
servivano per illustrare progetti di assedio. Ciò av–
veniva, logicamente, in occasione del completamento
di qualche importante lavoro di ampliamento e po-
tenziamento delle difese.
".
Tra le illustrazioni di un libro di un giovane archi–
tetto militare francese ho ritrovato due belle vedute
di
T
orino che ho subito giudicato di notevole inte–
resse; questo artista straniero venne in Piemonte
come persona amica e di provata fiducia del duca
Carlo Emanuele I , che gli conferì la Croce di Cava–
liere dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
(').
Fu questi Antoine De Ville, assai più noto in Francia
che da noi, considerato come uno dei fondatori
-–
assieme ad Errard de Bar-le-Duc
--
della scuola fran–
cese di fortificazione «alla moderna
,>.
L'opera che lo ha reso celebre « Les fortificat ions,
attaques et defenses des places» fu pubblicata a
Lione nel
1628
(2);
essa servì come testo di studio
e fonte di importanti ispirazioni tecniche ai due
Grandi della fortificazione francese del XVII secolo,
il Conte de Pagan ed il Marchese de Vauban.
I soli esemplari di quest'opera che esistano oggi in
Torino, nella prima edizione del
1628,
in biblioteche
e collezioni pubbliche si trovano alla Biblioteca Reale,
all'Archivio di Stato ed alla Biblioteca delle Scuole
di Applicazione d'Arma. Si tratta di un volume «in
folio
,>
di quattrocentoquarantun pagine, ivi incluse
cinquantacinque tavole, tutte di « invenzione » del–
l'autore e da lui stesso incise. Di queste tavole trat–
terò in particolare più sotto .
I due primi esemplari recano in inizio una dedica
al principe di Piemonte, Vittorio Amedeo, che di–
venterà duca di Savoia nel 1630, primo di questo
nome.
È
una lunga e forbita descrizione delle virtù
e dei meriti militari del principe ereditario, che da