

Iuapegnore
le
possibilità
ottuoli
in visto del 'uturo
Sorta nella città ove plU razionalmente
SI
è
manifestata e sviluppata
la "civiltà industriale" la Fondazione Agnelli
SI
dedica essenzialmente
al compito di fornire strumenti
di giudizio e di valida previsione
sullo sviluppo della società italiana
Lo novità dei uae::i
sussidio
olIo novità delle idee
La Fondazione Einaudi
SI
propone
di dare impulso
continuo e vivace a quei settori di studi
ai quali egli dedicò la sua lunga vita operosa,
costruendo giorno per giorno
un modello esemplare di ricercatore scientifico
e di maestro di vita civile
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Non
è
inesatta l'affermazione fatta tem–
po addietro da alcuni qualificati rappre–
sentanti dell'opinione pubblica secondo
la quale, con la Fondazione Giovanni
Agnelli, la comunità italiana ha
pot~n
zialmente acquisito un nuovo ed origi–
nale strumento culturale la cui incidenza
non tarderà a manifestarsi nello stesso
processo decisionale, a livello culturale,
della nostra società.
Nata in un contesto tipico del nostro
Paese
-
la città ove più razionalmente
si
è
manifestato e sviluppato quel proces–
so definito come la nostra
«
civiltà indu–
striale»
-
la Fondazione si dedica es–
senzialmente al compito di fornire, at–
traverso molteplici iniziative e studi, stru–
menti di giudizio e di valida previsione
sul futuro sviluppo della società italiana.
Tale servizio che l'istituzione
-
sorta
poco più di un anno fa
-
intende of–
frire al nostro Paese
è
tuttavia inserito,
come dimensione culturale e politica, in
un quadro che va nettamente al di là
di quanto tradizionalmente
è
stato fin
qui tentato in chiave prevalentemente
«
nazionale
».
È
questo un primo ele–
mento di originalità che, oltre a rispon–
dere ad effettive condizioni della realtà
La Fondazione Luigi Einaudi è sorta
a Torino nel 1966 per
il
generoso
concorso di enti pubblici e privati -
il Comune, la Provincia, l'Università,
la Fiat, l'Istituto Bancario San Paolo,
la Cassa di Risparmio - e, in pri–
missimo piano, della famiglia del gran–
de studioso, che ha assicurato l'ap–
porto di un complesso librario forse
unico al mondo per organicità ed ec–
cellenza selettiva, quale è quello della
biblioteca di Luigi Einaudi. Intitolan–
dosi al suo nome, coltivandone la me–
moria e l'esempio, la Fondazione si
propone di dare impulso continuo e
vivace a quei settori di studi cui egli
dedicò la sua lunga vita operosa e tan–
to lume d'ingegno, costruendo giorno
per giorno un modello esemplare di
ricercatore scientifico e di maestro di
vita civile.
Lo statuto della Fondazione prevede
che essa attenda a formare nel campo
degli studi economici, storici e di
scienza politica dei giovani studiosi
preparati a far fronte alle necessità
di una società moderna, e provveda
ad allestire strumenti di lavoro idonei
a questo fine: essa si ispira perciò alla
più disinteressata e libera ricerca scien–
tifica e insieme assolve i compiti di
una scuola post-universitaria intesa al–
la formazione approfondita di elemen-
contemporanea, si rivela altresì omoge–
neo al più profondo e autentico carattere
di Torino.
Il futuro della città appare oggi sem–
pre più nettamente orientato ad esal–
tarne la tesi gobettiana, che già oltre
quarant'anni fa individuava nella fisio–
nomia di T orino tutte le potenziali capa–
cità di
«
ponte
»,
di interlocutore attivo,
per l'Italia, nei confronti delle aree euro–
pee più avanzate.
Questo
è
sommariamente, come si dice–
va, il quadro culturale entro il quale la
Fondazione Agnelli ha da poco iniziato
la sua attività: un quadro che può of–
frire un terreno naturale di crescita a
quella che potremmo definire in prima
approssimazione la nuova cultura italia–
na degli anni settanta.
È
in questa luce che si deve interpre–
tare la premessa dell'Atto Costitutivo
della Fondazione, laddove si afferma che:
«
gli Enti Fondatori (Fiat e IFI) inten–
dono riaffermare la continuità della vi–
sione
-
che fu di Giovanni Agnelli -
secondo cui per assicurare l'elevazione
sociale degli individui
-
anche attraver–
so il progresso economico e la promo–
zione culturale
-
occorre impegnare le
ti particolarmente ·dotati. Mentre l'U–
niversità, aillitta da troppi mah anti–
chi e nuovi, si avvia tumultuariamente
a divenire una scuola di massa, la
Fondazione si pone -
a fianco di
altre analoghe istituzioni, che in varie
sedi vanno sorgendo - come scuola
di
élite,
altamente specializzata e se–
lettiva, volta a promuovere la matu–
razione delle più vive energie intellet–
tuali.
Novità di metod i
La sua prima caratterIstica distintiva
sta nella novità dei metodi: stretti e
frequenti rapporti personali fra do–
centi e discepoli, continui scambi di
idee nel raffronto critico e nell'aperto
dibattito, attività e strumenti di lavoro
comuni, gruppi di ricerca compatti or–
ganizzati in seminari e in nuclei di
discussione, libero raffronto di metodi
e di esperienze peculiari, apertura co–
raggiosa alle ipotesi e ai tentativi. Si
aggiunga la snellezza delle procedure,
sciolte da eccessive remore istituzio–
nali, la capacità di interventi rapidi e
flessibili, la possibilità di allargare gli
orizzonti dell'informazione su scala