Table of Contents Table of Contents
Previous Page  1250 / 1821 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 1250 / 1821 Next Page
Page Background

VIE, P IAZZE E (ORS I DI TORI SO I LLUSTRAT I

grafici diversi. Monumenti a lui elevarono Saluzzo e Panna.

Fu amico dei più illustri letterati del suo tempo. Su di lui

vedi:

Bertif.ri

R.'FF.,

L'arte di G. B. Bodont,

Milano, i«»i3;

Chierici K.,

Giambattista Modani,

Studio biogratìco-intico,

Parma, iq ij-

BODONI (Piazza).

Tra le vie Carlo Alberto, S. Francesco da

Paola e Mazzini.

BOGKTTO GABRIELE (Via).

Ottava a destra di via San

lionato, dopo ria Galvani.

Dedicata alla memoria di Gabriele Bonetto, che nel 1734

fondava nell’Ospizio di Carità un riparto per le malattie

celtiche e concorreva con metà spesa alla erezione del

Sifilicomio di S. Lazzaro.

BOGGIANI GUIIX) (Via).

In regione S. Paolo, tra la via

Montenegro ed il corso Luigi d'Albertis, parallela a levante

di via Monte A solone.

Viaggiatore, etnografo, pittore, nato a Omegna nel 1801.

Come pittore fu discepolo di Filippo Carcano. Nel 1887 si

recò in America: dopo una breve dimora a Buenos-Ayres

si portò nell’interno per studiare luoghi e costumi. Ritor­

nato in Italia fece conoscere il frutto de’ suoi studi in più

opere, fra cui i

l ’iaggi di un artista nell'America meridionale :

I Caducei

(Roma, 1895). Ritornato nel 1S96 si stabilì nel

Paraguay: volle divenire colono

«1

esploratore del Gran

Chaco, ma qui misteriosamente scomparve: certo verso il

1902 venne ucciso dagli Indiani mentre esplorava il terii-

torio abitato da una tribù indigena. Il D'Annunzio lo esaltò

in una delle Laudi. Su di lui si rimanda alla necrologia com­

parsa sul «Boll, della Società Geografica Italiana» (XII.

1002), di E. H. G ig lio li.

BOGGIO PIER CARLO (Via).

.-1

sinistra di corso Vittorio

Emanuele II, oltre la ferrovia di Milano.

Torinese, nato nel 1827, visse i suoi pnmi anni in Sviz­

zera. Fu giornalista prima a Parigi ove collaborava nella

• Gazzetta Italiana » fondata dalla Beigioioso. Tornato a

Torino nel 1848 conseguì la laurea in leggi e fu insegnante

nell’Ateneo torinese di diritto costituzionale. Scrisse un’o­

pera assai stimata:

Chiesa e Stato,

e molte altre cose. Amico

del Cavour, collaborò nel «Risorgimento », propugnando

l'unità nazionale, e diresse i giornali « Il Conciliatore » e

«L'Indipendente ». Deputato per quattro legislature, sempre

attese a molteplici pubblicazioni storiche e polemiche.

Scoppiata la guerra del 1866 contro l’Austria, si imbarcò

come volontario sottotenente di vascello sul

Re d'Italia,

ma non volendo seguire il Persano

su\VA(fondatore,

naufragò

con la nave che colò a picco. Cuneo, che lo ebbe deputato

nella IX legislatura, gli dedicò una lapide sulle pareti dello

scalone municipale; un busto in marmo è nell’Università

di Tonno; in un’altra lapide, in via Mercanti, si legge:

«Pier Carlo Boggio — nato a Torino addì 3 febbraio 1827

— onorò col vivido ingegno — la sua terra natale — nel

foro, nell’Ateneo — nel Parlamento — Morì — nelle acque

di Lissa sul ** Re d’Italia ,, olocausto alla Patna».

Su di lui si rimanda a E. Pinchia,

P . C. Moggio e il suo

pensiero civile,

in »Nuova Rassegna ». febbr.-marzo 1894.

BOGINO GIAMBATTISTA LORENZO (Via).

Seconda a

destra di via Po.

Questa via rìsale al 1660 e appaniene al secondo ingran­

dimento di Torino. Venne dedicata al Bogino dal 1858.

Questo celebre ministro nacque a Torino nel 1701, e morì

pure a Torino nel 1784. Fu ministro sotto Vittorio Amedeo II.

Re Carlo Emanuele III, succeduto al padre nel 1733, lo con­

fermò nelle varie canche: nel 1749 ebbe il titolo comitale:

a lui si devono più riforme, fra cui quella delle monete, e,

particolarmente, a lui si deve il risorgimento economico

della Sardegna, dando ad essa un’impronta di italianità.

Fu il Bogino ad aprire in Tonno una scuola di chimica

metallurgica presso l’arsenale. Scrupoloso amministratore

delle finanze dello Stato si ebbe lodi dai contemporanei.

Nella casa dove abitò — che da lui prende il nome — il

Comune fece appone una lapide: «Qui fece dimora — e

cessò di vivere — Giambattista Bogino — ministro del Re

Carlo Emanuele III — nato il 1701 — morto il 1784».

In questa via abitarono Prospero e Cesare Balbo, come

pure abitarono il violinista Gaetano Pugnani e Francesco

Cigna uno dei fondatori dell’Accademia delle Scienze.

Sul Bogino vedi: P. Balbo,

Vita del conte ti. B. Bogino,

in * Mise, di Storia italiana», XXI, 1889.

B<X'.NANCO (Via).

Parallela a sinistra di via Cigna, tra

le vie Pesaro e l'rbino.

Comune del Piemonte, in provincia di Novara, noto per

le sue acque: è diviso in Bognanco basso e alto. Bognanco-

Acque — come ora più comunemente è chiamato — era

B o g a a a c * - P «

m m m

detto ur. tempo

Prestino

(m. 663 sul m.) dove fino a pochi

anni fa finiva la carrozzabile: dal

1915

una bella strada

conduce fino a S. Lorenzo (m.

980)

sede del Comune. Nel

Comune di Bognanco-dentro (alla frazione

Colorio)

nacque

il grande benefattore dell’Ossola Gian Giacomo Galletti.

BOIARDO MARIA MATTEO (Viale).

Nel parco del Valen­

tino, tra la galleria sotto il corso Dante e il piazzale del

monumento al Principe Amedeo.

Nacque a Scandiano in quel di Reggio nel

1440

o

1441:

il duca Ercole I d’Este lo nominò capitano di Modena e di

Reggio. Dalle nozze

(1472)

con Taddea Gonzaga ebbe più

tìgli che amò intensamente. Fu capitano e uomo di lettere:

in latino ci lasciò

Egloghe

ed

Epigrammi,

oltre a molte ver­

sioni: in volgare

II Timone

a imitazione di un dialogo boc­

caccesco. e un affettuoso

Canzoniere

dedicato ad Antonia

Caprara. ma sopratutto la sua fama è affidata ad un ro­

manzo in versi

L'Orlando innamorato,

in ottava rima, in

cui seppe trasformare le tradizioni carolingie in poesia cor­

tigiana. Ai paladini sostituì i cavalieri erranti, alla forza la

cortesia: tutta gente presa d’amore, a cominciare da Orlando

innamorato di Angelica. Ma il poema rimase interrotto al

69°

canto, perchè nel

1494

sceso in Italia Carlo VIII, il

Boiardo interruppe il canto e poco dopo moriva

(1494).

Vedi G. Rkichenbach,

M. M. Boiardo,

Bologna,

1829.

BOITO ARRIGO (Via).

In borgata Monte Rosa, parallela

a settentrione di via Scarlatti e trasversale a via Paisiello.

Nato a Padova nel

1842,

morto a Milano nel 1918.

Fu insigne musicista e poeta, partecipe di quella scapiglia­

tura milanese di cui archimandrita fu il Rovani. Prima sua

opera che gli diede fama fu il

Mefistofele

che, caduto a

Milano nel

1868.

trionfò nel

1875

a Bologna. Scrisse molti

libretti, fra cui

VAmleto

per il Faccio, la

Gioconda

per il

Ponchielh.

Simon Boccanegra

per Verdi, per cui scrisse pure

\'Otello

e il

Falstaff.

Ma l’opera a cui attese lungamente fu

il

Nerone,

che venne rappresentata postuma nel 1924.

L ’attività del Botto fu multiforme: oltre ad opere musicali,

poesie per musica, traduzioni e adattamenti, ci lasciò delle

vere opere letterarie, fra cui il più noto è il

Libro

d i

versi