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N U O V I O S P E D A L I

L E N U O V E C L I N I C H E

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U N I V E R S I T A R I E D E L L A C I T T A ’ D I T O R I N O

D

a molti anni era sentito il bisogno in Torino

di aumentare il numero dei letti per malati

poveri della Città, creando in sede salubre fabbricati

rispondenti alle esigenze dell’edilizia ospitaliera e

dell’igiene moderna.

La Civica Amministrazione e gli Enti interessati

dopo aver abbandonata l’idea di dare assetto a tutte

le cliniche e gli ospedali sull’area già occupata dal-

l'Ospedale Militare, attigua all’Ospedale di San Gio­

vanni, non parendo opportuno, a parte l’insufficienza

dell’area, innalzare il nuovo Istituto dinico-ospita-

liero in mezzo all’abitato, e dopo aver escluso le aree

poste lungo il corso Stupinigi (Cascina Ostassi di

proprietà municipale) e quella di Lucento di proprietà

del San Giovanni, perchè troppo distanti, la scelta

cadde sulla regione Molinette, dove il Municipio

aveva già acquistato terreni e cioè la Cascina Ceresa,

la ex Stearineria Lanza con le aree adiacenti, in

località salubre, aerata, in riva al Po, vicina agli

Istituti Universitari al Valentino, con comodità di

accesso e tale da permettere ampliamenti futuri agli

edifici, in modo da creare un istituto sufficiente ai

bisogni presenti e futuri della Città.

Nel luglio dell'anno 1928 a tale scopo venne

costituito un Consorzio composto dal Ministero della

Pubblica Istruzione; dalla Regia Università degli

Studi di Torino; dal Municipio di Torino; dal-

l’Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista e

della Città di Torino; dalla Cassa di Risparmio di

Torino e dall'istituto di San Pàolo, per provvedere

servizi sanitari, igienici, economali ed ammini­

strativi.

Il progetto per la costruzione dei Nuovi Ospedali

e delle Nuove Cliniche Universitarie allestito dagli

ingegneri M. Bongioanni ed £. Mollino, era stato

approvato oltre che dagli Enti interessati, dal Mini­

stero dell’Educazione Nazionale, sentito il parere del

Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e del Con­

siglio Superiore di Sanità.

Gli Enti consorziati si sono quindi impegnati di

far fronte alle spese preventivate per la costruzione

e l’arredamento degli edifici, oltre il valoredel terreno,

offerto dalla Città di Torino, nella seguente misura:

Il Ministero deU’Educazione Nazionale L. 12mi­

lioni; la Città di Torino i terreni della superficie

di circa mq. 142.000 oltre a L. 27.000.000 in danaro;

i signori Cario ed Emma Abegg, che hanno voluto

concorrere nell’opera di assistenza ai malati poveri di

Torino per onorare la memoria del loro compianto

fratello comm. Augusto Abegg, con rassegnatone di

lire xo.ooo.ooo; la Cassa di Risparmio di Torino lire

5.000.000; l'istituto di San Paolo L. 1.500.000; la

Provincia di Torino L. 1.500.000; l'Ospedale di San

Giovanni Battista l'arredamento dei nobili d’infer-

meria, delle camere di medicazione e di operazione,

dei laboratori ed annessi, dei suoi padiglioni ospita­

lieri nonché l'arredamento dei mobili d’infermeria

dei padiglioni universitari; il R. Manicomio parte

deU'arredamento dei mobili della clinica psichiatrica;

l'Ospedale di San Lazzaro parte defl’arredamento

al finanziamento degli edifici ospitalieri e rimiri

della rimira e del sifilicomio. U funzionamento del

con tutti gli impianti generali e particolari dei

Contorno dopo l’approvazione della Convenzione in