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IL CIVICO CORPO DEI POMPIERI

l ’n succinto Regolamento di disciplina destinava

quali fossero le pene da infliggere ai colpevoli, in

servizio.

Manifestandosi un incendio, l’avviso pel soccorso

delle (iuardie del Fuoco veniva dato alla Stazione di

guardia del Palazzo Civico, composta di un solo

Pompiere, il quale doveva abbandonare il posto per

andare in cerca del trombettiere, il quale alla sua

volta doveva recarsi alle diverse officine sparse per

la città, dove lavoravano le (iuardie del Fuoco, e

P o n p a a

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n o

queste infine dovevano recarsi prima alla loro abita­

zione per indossare l'uniforme e l'armamento, e poi

al Palazzo Civico per prendere il materiale onde

recarsi di corsa affannata sul luogo dell’incendio.

In tal modo si richiedeva un tempo enorme prima

che le (iuardie del Fuoco potessero portare l’invocato

soccorso.

Con una istituzione di questo genere non potevasi

di certo stabilire un celere e ben ordinato servizio di

estinzione degli incendi, e, nella maggior parte dei

casi il tardivo concorso delle Guardie del Fuoco

invece di riuscire efficace e venir accolto con rico­

noscenza dalla popolazione era piuttosto giudi­

cato un danno in aumento a quello arrecato dal­

l'incendio.

Disposizioni sempre fedelmente osservate, pre­

scrivevano una multa da pagarsi alla Cassa della

Città, estensibile sino alla somma di L. 50 (ingente

per quel tempo), da quel proprietario od inquilino

che fosse andato soggetto ad un incendio di canna

di camino, ed un'indennità maggiore in occasione

di incendio straordinario; e secondo la sua entità,

a favore delle Guardie del Fuoco, qualunque fosse

stato il risultato del loro concorso. Queste multe e

queste indennità non servivano che a rendere più

compromessa la pubblica sicurezza; invise e poco

onorate le Guardie del Fuoco.

Malgrado tutti questi inconvenienti, le continue

lagnanze delle Compagnie d'Assicurazione contro gli

incendi e dei danneggiati, l’esempio di case, in città

ed in campagna, totalmente distrutte dalle fiamme

per mancanza di pronto soccorso, il sistema continuò

ad essere fedelmente osservato il meglio possibile

fra una farraggine di disposizioni erronee; ed il con­

tinuo biasimo della popolazione

Per queste ragioni s’imponeva 1111 nuovo e radi­

cale riordinamento del Corpo delle Guardie del Fuoco

inteso fra l’altro ad assegnare un numero di uomini

adeguato alle esigenze. 11 materiale e l'organizzazione

del Corpo erano però bene studiati e sfruttati al

massimo, ma le distanze da superare trainando il

materiale da incendio a braccia erano eccessive, e si

rendeva necessario rinforzare l’organico del Corpo

onde istituire posti di guardia dislocati nei vari settori

della città.

P r i a *

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a « a v a lli

Il Comandante Ing. Piero Lana ci ha lasciato

una preziosa memoria che testimonia a qual grado

di perfezione per quei tempi avesse condotto il ser­

vizio di estinzione degli incendi. Nel 1842 egli pub­

blicava infatti una

Istruzione per le Guardie del Fuoco

che segna un grande progresso nell’epoca, ed ancora

oggi, nella trattazione di alcuni argomenti, può far

testo.

Da esso risulta come all'Ing. Lana dobbiamo di­

verse invenzioni come: «la tromba-corriera, i tubi a

rivestimento multiplo, la lancia collettrice servita da

più pompe ad un tempo, l'apparecchio per ambienti

irrespirabili e finalmente la scala aerea »che precorse

di più di un ventennio la scala costrutta nel 1863 dal

meccanico Paolo Porta. Strano a dirsi, la scala aerea

dell'Ing. Lina era assai più perfezionata di quella

del Porta, perchè essa, a sviluppo automatico, poteva

essere montata in tempo assai più breve. Non ebbe

però fortuna probabilmente perchè la viva intelli­

genza del Lana aveva fatto più strada che non l ’in­

dustria meccanica dell’epoca che è lecito pensare

non sia stata in grado di assecondarlo nell'applica­

zione dei suoi principi ingegnosi.

L ’Amministrazione Comunale, malgrado il mal­

contento della cittadinanza, fu avara d ’aiuto per il

Corpo delle Guardie a Fuoco e nel 1853 si limitò a

portare la forza del Corpo a soli 68 uomini provve­

dendo però che un picchetto di (iuardie a Fuoco per­

nottasse a turno in apposito locale, detto Caserma,

nel Civico Palazzo.

Il Lana non vide attuati gli invocati provvedi­

menti poiché solo nel 1862 il Consiglio Comunale

approvò:

i° Istituzione di cinque Stazioni di Guardia,

ripartite in località diverse della città.

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