

IL CIVICO CORPO DEI POMPIERI
2° Riforma del materiale e distribuzione nelle
varie Stazioni suddette.
3° Stabilimento delle bocche d ’acqua per gli
incendi.
4° Revisione de! Regolamento 15 dicembre 185.}
c riforma del medesimo in applicazione al nuovo si
stema.
50
Stabilimento del servizio ausiliario «logli
spazzini, ordinandosi che fossero istruiti nel modo
di somministrare acqua, nella manovra delle pompe,
nell’effettuare il trasporto dei mobili o delle {àr
sone, ecc.
6° L ’aumento della Compagnia istituendola di
101 individui.
L ’incremento che sotto ogni aspetto prendeva la
città per l’aumento della popolazione, delle costru
zioni, delle industrie e dei commerci, consigliarono
l’Amministrazione Comunale a meglio provvedere al
servizio di estinzione degli incendi aumentando il
numero delle Guardie a Fuoco che nel 1878 furono
portate a 123.
Fra stata così attuata la graduale applicazione
dei ponderati criteri suggeriti dall’esperienza del pas
sato, realizzando con intelligente discernimento una
più razionale ed efficiente organizzazione di difesa
contro gli incendi. Chi presiedeva alla cosa pubblica
non ignorava però che l ’avvenuta creazione delle
Sezioni di Guardia, pur costituendo un provvedi
mento indubbiamente lodevole, era ben lontano dal
bastare alle esigenze che già si imponevano per la
nostra città che ogni giorno si estendeva e dava
evidenti segni di sempre maggior impulso di nuove
energie in ogni forma di attività. L ’aumentato numero
dei Pompieri, dislocati in ben scelti punti dell’abitato,
l’impianto delle bocche da incendio ed i migliorati
materiali, rendevano infatti possibile accorrere sugli
incendi con minor lentezza, con più ordine e permet
tevano di combattere i sinistri in condizioni relativa
mente buone in confronto a quanto prima avveniva.
Si era però ancora troppo lontani dalle condizioni
varie e complesse che si richiedono per un buon ser
vizio di difesa contro il fuoco in una grande città
in pieno sviluppo.
Malgrado le riforme apportatevi, i materiali non
erano invero molto perfezionati; nè tanto meno pote
vano ritenersi adatti e di sufficiente potenza per
consentire ai Pompieri di agire energicamente in
gravi contingenze. Si era restati alle modeste pompe
a mano, ed il loro traino per brevi o lunghi percorsi
sotto il solleone o durante i rigori invernali era affi
dato alla forza fisica degli uomini, ai quali accadeva
purtroppo assai spesso, di arrivare sugli incendi tra
felati ed estenuati.
I
Pompieri, pieni di ardore e di mirabile entu
siasmo per l’adempimento del loro nobilissimo do
vere, facevano miracoli per moltiplicare le loro
energie già in gran parte affievolite, ma erano
anch’essi degli organismi umani, e anziché giungere
sui sinistri freschi e vigorosi con mezzi adeguati a com
batterli, non di rado vi arrivavano già stanchi, e per
di più dovevano ancora provvedere all’azionamento
delle pompe a forza di braccia. Ne risultava che il
personale effettivamente disponibile per le operazioni
di soccorso vere e proprie si riduceva a ben poca cosa.
Le embrionali cognizioni di ben intesa preven
zione, la non ancora diffusa applicazione di principi
scientifici e di mezzi tecnici ai servizi pompieristici
furono la causa di un periodo relativamente lungo
in cui le cose rimasero pressoché stazionarie. Ma la
stasi fu effettivamente più apparente che reale.
Infatti le Amministrazioni Comunali ed i preposti
ai servizi incendi tenevan dietro con vigile e pr<
rosa cura ai miglioramenti che nel campo pompieri
smo si andavano via via attuando in Italia e a ll’e
stero, e non tralasciavano di porre la loro attenzione
sui nuovi e più potenti macchinari che l’industria
si era messa in grado di fornire per la difesa contro
il fuoco. I dieci anni che venivano dal 1878 al 1888
non furono egualmente sterili.
Dieci anni dopo, il continuo sviluppo della città
richiese ancora una serie di provvedimenti i quali,
specialmente per l’introduzione della trazione ani
male, segnarono una nuova èra per il Corpo e per il
servizio Pompieri.
Abbiamo infatti nel 1883 il più proprio adatta
mento della Compagnia nell'attuale Caserma di Santa