

LA
N U OVA
L E G G E S A N I T A R I A
U
na delle maggiori preoccupazioni che gli uomini
di Stato ebbero, appena l ’Italia venne costi
tuita in Nazione, fu di assicurarle condizioni igienico-
sanitarie tali da metterla a pari delle altre grandi
Nazioni, fra cui essa, con sacrifìci nuovi nella storia,
era ornai assunta e intendeva rimanere.
Quasi tutti i grandi e piccoli Stati, nei quali era
divisa l’Italia, possedevano leggi e regolamenti pre
siedenti alla tutela della pubblica salute e, pel Pie
monte, già prima del 1500, troviamo disposizioni
legislative, abbastanza precise, onde prevenire e re
prìmere le malattie contagiose in genere e alcune in
ispecie, quali la peste, il colera e, persino la tuber
colosi, che minacciarono e tormentarono per secoli
la popolazione italiana, la cui mortalità superava,
quindi, il 30 per 1000 abitanti (1).
Alla nostra città spetta il merito di essersi costi
tuita custode della pubblica salute, non solo per le
maggiori, a tutti note, cause di insalubrità, ma anche
per le meno palesi, richiedenti, però, vigilanza attiva,
continua, mediante persone competenti.
Ne sono esempio le disposizioni che si apprendono
sfogliando documenti di storia e di cronaca locali:
ne citiamo alcuni.
1777, 25
Nov.
— Torino chiede al Governo, e ottiene,
che sia vietato l’uso di seppellire i cadaveri nelle Chiese
della Città.
La Città di Torino fu il primo Comune ad istituire
(1854) la visita mortuaria che successivamente fu estesa,
per legge, a tutti i Comuni.
1808, 21
Sett.
— Il Prefetto del Dipartimento del Po
ottiene che si istituisca un «Comitato sanitario d'osserva
zione >, perchè rediga trimestralmente un rapporto sullo
stato sanitario della Città e del Dipartimento.
1822, 9
Sett.
— Manifesto del Magistrato di Sanità per
cui il Municipio di Tarino potè esercitare la vigilanza sui
vini, con sequestro di quelli risultanti adulterati nell'atto
dell'introduzione in città.
Per meglio raggiungere Io scopo, la R. Accademia di
medicina e di chirurgia (23 luglio '52) stabili un premio
di 600 fr. onde diffondere istruzioni popolari sulle alterazioni
e adulterazioni dei vini.
1832, 10
Marto.
— Lettera-patente che vieta lo stabili
mento, in città-cestro, di officine da caldera» e le confina
nel Borgo Dora.
Nello stesso anno, la R. Accad. delle Scienze, invitata
dal Governo, formala il primo elenco delle arti e manifat
ture insalubri, pericolose e incomode.
(1) Oggi Torino meno di 12 per 1000.
Nel 1851, per invito del Ministero, il Consiglio sup. di
Sanità lo rivede e aggiorna: gli aggiornamenti continuarono
e tale elenco è tuttavia in funzione e in revisione col pro
gresso della scienza e della tecnica del lavoro.
1843,-24
Marzo.
— Decreto del Vicariato di Torino che
rende obbligatorio, ogni due anni, lo spurgo dei pozzi
d’acqua potabile.
1850, 20
Luglio.
— Circolare del Ministero dell'interno
sulle visite igienico-sanitarie alle panetterie, che il Comune
di Torino fece subito eseguire.
1851, 12
Genti.
— Per interessamento diretto del Co
mune di Torino, il Ministero dell'interno diffonde una cir
colare per l’abolizione del «ciarlatanesimo » di piazza.
1852, — Erezione del primo stabilimento balneare sul
Po, consistente in vasto bacino coperto, per favorire, anche
ai giovani, l'esercizio del nuoto.
1852, 28
Luglio.
— Deliberazione del Municipio di
Torino onde impedire l’abitazione di case di nuova costru
zione se non dopo trascorse due stagioni estive dalla com
piuta fabbricazione.
1852, 2
Die.
— Circolare del Ministero dell’interno
agli Intendenti delle provincie dello Stato raccomandante ai
sindaci di sorvegliare i mercati e i magazzini di vino, facendo
all’uopo eseguire analisi chimiche per differenziare i vini
buoni dai guasti o falsificati. Il Municipio di Torino rispose
subito, e molto lodevolmente, all’invito.
1852, 6
Die.
— Sette medici, Consiglieri comunali, pro
posero la nomina di una Commissione per indagare i mezzi
più acconci onde ottenere la salubrità delle case per la
classe indigente e l’istituzione delle case operaie.
Segui la costituzione di una Commissione di beneficenza
di privati cittadini per le abitazioni operaie.
1854. — Nelle scuole elementari si esposero tavole dei
funghi, illustrande dai maestri, ai fanciulli per avviarli alla
conoscenza fisica dei funghi velenosi e così, col tempo,
saperne sfuggire l’uso alimentare.
Molto interessante è riesdta la lettura di quanto
scrisse il dott.
P
aolo
A
lm a s io
,
Caposezione del-
l’Ufficio d’igiene, in questa Rivista (agosto
1934
), al
riguardo del «servizio municipale di'disinfezione ».
Questo risale nientemeno die al
1500
ed aveva,
per preciso scopo, la «purgazione delle case e delle
robbe infette dal contagio (peste) o sospette di
esserlo », come risulta dalla documentazione e de
scrizione delle disinfezioni dd tempo, die il dottor
A
lm a s io
ne fa; per cui quanto crearono, al riguardo,
l’Italia nuova e le altre Nazioni può dirsi soltanto il