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LE ORIGINI TORINESI DELL

’ “

ETTORE F IERAMOSCA ,

W a t e t a N u > U I I

M

N a w l a a 4 ’A n f l l * • M U a p w a

mmm

G l a l M U M a r n a i

(Proprietà della a lpotè Marchesa ClotiMe Ricci J'A it|U o -C o n u ra , Firenze)

Insomma: «Encouragé, poussé par nous, il s’est

remis à l’ouvrage et il travaille plusieurs heures

par jour».

I

tratti sin qui spigolati sono da lettera, del

6 luglio '31, al suo grande Papà; per riparare con

grazia tutta propria, alla

débàcle

di due mesi prima.

Il resto della vicenda, grosso modo è risaputo; e se

anche con inesattezze parecchie,

non est hic locus

da rettifiche o, comunque, da attardarsi.

Quel che segui con Manzoni e con Grossi pel

completamento e per la stampa del romanzo — non

vi mancò neppure l’equivoco del solito adombratore

Cantu — è detto e contraddetto da Azeglio. Que­

stione ancora da chiarire. Ma qui interessi solo

quanto ancora ritrovasi nella lettera a Balbo del

marzo '33: «Ora essendomi trovato con tanti qua­

derni scritti che formano all’incirca una libbra e

mezza di romanzo storico — dose, mi sembra, molto

ragionevole — , mi sono deciso a saltare il fosso e a

stamparlo. Papà [Manzoni] e Grossi mi hanno fatto

animo a prendere questa risoluzione e l'hanno con­

dita con un po’ di pazienza e si son preso l'incomodo

di leggere e di rivedere il mio lavoro; onde, finalmente,

adesso è già mezzo stampato e per Pasqua lo sarà

interamente » (7).

In tal previsione, a tre settimane dalla Pasqua,

ricorrente, quell’anno, il 7 aprile, Massimo faceva

capo al cugino in favore del nascituro, ché anzitutto

doveagii importare d’una buona diffusione nella sua

Torino. <Come m’hai aiutato in principio, ti prego

di aiutarmi in fine. Ecco dò che vorrei da te. Che

proponessi a quel libraio che [ti] p an i più a propo-

(7) P

assamonti

, dt.

sito, di ricevere un numero di copie per

’ rle a

nome mio collo sconto del venti per cento. Ld io

m’impegno a non pubblicare qui [a Milano] l’edizione

se non un dato numero di giorni dopo la partenza

delle suddette copie... Per dare un’idea dell’opera

puoi dirgli: sono due tomi di 240 pagine circa, il

medesimo carattere e formato dei

Promessi Sposi,

la prima edizione di Ferrario. Il soggetto lo conosci: