

LE ORIGINI TORINESI DELL" 'ETTORE FIERAMOSCA
simo gli si era accompagnato nelle cavalcate fuori
Torino, — come, alla distanza precisa di dieci anni,
lo stesso Re sarà tanto amabile di rammentare.
«M’ha domandato se mi ricordavo delle nostre pas
seggiate a cavallo» (15).
Ma oggi, a ritrovarsi con quel principe divenuto
Monarca e, negli atti, mostratosi di già
tanto d’ac
cordo
col detestatissimo Sovrano austriaco, eh via...
Meglio, meglio svolazzare a proprio modo, nell’arte.
Eppure, eppure, quel filo, senza ch’ei se n’ad
dasse, stava già belle attaccato all’ala dell’orgoglio
suo più vero, e propriamente per la ragione ch’era
in fondo all’ardimento novissimo del romanzo.
Questo fu inteso, invece, dal Sovrano; che, incu
rante dello sgarbo del mancato omaggio, con supe
riorità davvero regale prese interesse perché il ro
manzo rivendicatore della virtù nostra militare
andasse quanto più presto e più diffuso in edizioni
propriamente «nazionali ».
Senza ripeterci in merito, si rimanda a quanto
indagato e ricostruito su vari indizi nel saggio:
L ’Editore Nazionale del nostro primo romanzo poli
tico
(16), limitandoci a rilevarne che il Pomba, da
editor vero, a una settimana dall’arrivo a Torino
della prima spedizione della stampa originale mila
nese, intraprendeva il lunedi 6 maggio una ristampa
(15)
Il Cavaliere,
p. 82.
(16) In «Minerva», Torino, 30 agosto 1933.
del
Fieramosca,
con carattere quanto più esplicito
di propaganda de’ patrii ideali; che questa, condotta
con rapidità a tempo di
record,
era già posta in
vendita il 15 dello stesso mese, favorita indubiamente,
se non anche promossa da Carlo Alberto, come si
intuisce dall’insolita solerzia della Censura, pronta
all’approvazione l’8 maggio.
A parte i parrucconi che andavano a cercare il
pel nell’uovo delle mancate ottemperanze alle pre
scrizioni di licenza sovrana, onde Balbo con la bona
rietà dell’arguzia riferiva allo spregiudicato pubbli
cista delle pene corporali di cui s’era reso passibile;
resta intuitivo, con l’interesse immediato del Re, il
concorso di sorpresa e di compiacimento e di com
mossa comprensione degli spiriti superiori: sol che
si pensi agli influssi su la Corte che poterono svol
gere in sul primo momento dame della autorevolezza
d'una Diodata Saluzzo ed uomini del merito di Cesare
Balbo e di Silvio Pellico...
Basti, infine, tener presente che l’edizione del
Pomba recava una premessa editoriale palpitante
d’orgoglio torinese per essere stato un figlio di Torino
a rendersi interprete della passione degli Italiani,
con un’opera «
che risvegli in loro que’ sensi di amor
patrio,
che inalzarono un tempo la nostra penisola
al sommo della grandezza, e senza dei quali essa
non potrà giungere mai
a quella mèto
sembra
dal fato chiamata
».
MA R C U S DE R U B R I S