

LA MOSTRA STORICA DI COSTANTINO NIGRA
NEL MUSEO DEL RISORGIMENTO
L
a Mostra storica di Costantino Nigra, inaugu
rata l 'i i aprile nel nostro Museo del Risorgi
mento da S. E. De Vecchi di Val Cismon, alla pre
senza del Presidente del Museo, sen. Paolo Thaon di
Revel, di tutte le autorità cittadine, di senatori, di
deputati, di un’eletta schiera di gentildonne e di
personalità della coltura, ha fatto pensare a molti
degli intervenuti che se altri benemeriti cittadini,
depositarii di memorie storiche, seguissero il nobile
e patriottico esempio del comm. Agostino Martin
Perolin, erede del
Nigra.ilMuseo, ritor
nando ne ll’ antica
sede della Mole, re
staurata ed ampliata,
potrebbe arricchirsi e
dedicare piccole Mo
stre speciali e per
manenti a ciascuno
di quei personaggi
piemontesi che eb
bero parte non se
condaria nel patrio
risorgimento.
Già, anni fa, il
comm. Martin Perolin
aveva generosamente
donato al Museo una
pregevole raccolta di
carteggi e documenti
del Nigra; recente
mente, per stimolo
del conte S. E. De
Vecchi di ValCismon,
illuminato ed autore
vole patrono ed ani
matore di tu t to
quanto si riferisce
alle patrie e storiche
memorie, ha con atto
munifico offerto un
vero patrimonio di
quadri, di cimeli, di
autografi e di ricordi
riferentisi al Nigra, ora esposto nella Mostra che
suscitò nel numeroso ed eletto pubblico dei visitatori
la più viva curiosità ed il più caldo interesse.
Dall’insieme della Mostra spicca sopratutto la
figura del Nigra che rivelò una mirabile versatilità
d’ingegno come poeta, come erudito e come diplo
matico durante il delicato e decisivo periodo della
formazione e del consolidamento della nostra unità
nazionale.
Fu il Nigra un poeta di non mediocre valore.
Se le alte cure della
politica non l’aves
sero distolto dalcolti-
vare con tutto agio
l’arte pura, egli a-
vrebbe senza dubbio
dato maggiori prove
del suo valore e del
suo temperamento
artistico.
La Mostra ci pre
senta quasi tutti i
manoscritti delle
poesie del Nigra e le
bozze degli «Idillii »
da lui corrette e con
servate tra le sue
carte. I primi suoi
parti poetici risal
gono al suo diciotte
simo anno quando
era studente nell’U-
niversitàdi Torino e
li leggeva, tra l’am
mirazione dei com
pagni, nelle lezioni di
Paravia. Nel 1846 fu
infatti composta la
poesia • Al mio ca
vallo ■, pubblicata
poi in una strenna
del 1854, assai note
vole per concitazione
lirica, per sponta-
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