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VIE, PIAZZE E CORSI DI TORINO ILLUSTRATI

ANTONELLI (Corso).

Lungo la sponda sinistra del Po,

a valle dd ponte Regina Margherita.

Illustre architetto, n. a Ghemme (Novara) nel 1798.

morto nel 1888. A Novara eresse la cupola della Chiesa di

S. Gaudenzio, a Torino l'edificio che da lui prende il nome

di Mole Antonelliana. Gli fu collaboratore il figlio Costanzo.

È quest'ultima un grandioso edificio a cupola che doveva

servire da Sinagoga, ma per varie ragioni nel 1878 acqui­

stato dal Municipio di Torino e dedicato come ricordo

nazionale a Re Vittorio Emanuele II. È sostenuto da

trentadue pilastri e alto m. 113. La cupola, a base quadrata,

è esempio classico di leggerezza costruttiva.

Aveva progettato una sistemazione urbanistica nel

centro di Torino, in cui fra l'altro voleva demolire il Palazzo

Madama. Fu Deputato al Parlamento. Vedi G. G.

F e r k i a ,

La Cupola della Mole Antonelliana,

Torino, 1888.

AOSTA (Via).

Prima a sinistra del corso Firenze.

È l'antica

Augusta Praetoria Julia,

capoluogo della

provincia omonima, a 583 m. sul livello del mare, alla

confluenza del Buthier con la Dora Baltea. Fondata nel

25 a. C. da Terenzio Var-

rone, conserva ancora avanzi

romani fra cui l’Arco di Au­

gusto, che si «eleva sui bar­

bari manieri ». la cinta ro­

mana, l’Anfiteatro, ecc. Molte

le memorie mcdioevali, fra

cui le torri sulla cinta delle

mura romane. Fra i monu­

menti moderni sono da ri­

cordarsi quelli a Vittorio

Emanuele II, a S. Anseimo,

aiCaduti nella grande guerra.

La provincia di Aosta

venne istituita con Decreto-

legge 2 gennaio 1927. Com­

prende i comuni del circon­

dario di Aosta e i comuni già

costituenti il soppresso cir­

condario di Ivrea: anticamente formava il ducato di Aosta

e il Marchesato di Ivrea.

La città dà nome alla magnifica vallata cantata dal

Carducci, illustrata dal Giacosa. Le valli che confluiscono

AOSTA

nella vallata centrale, incoronate dalle cime più alte

d’Europa, sono meta di studiosi e di turisti. Vedi Ti-

b a l d i

T.,

Storia della Valle d’Aosta,

Torino.

1900

-

1909

.

Aosta dà il nome a una Brigata costituitasi nd 1815, e

a un reggimento di Lancieri costituitosi nel 1831. Nell’ul­

tima guerra, al Battaglione Aosta degli Alpini, composto in

grandissima parte di valdostani, venne assegnata la medaglia

d ’oro al valor militare.

AFORTI FERRANTE (Via).

Sesta a destra di corso Casale.

Pedagogista insigne, nato nel

1791

a S. Martino del-

rArgine, in provincia di Mantova. Insegnò al Teresiano di

Vienna. Chiamato nel 1844 all'Università di Torino; a Cre­

mona apri, nel 1827, la prima scuola per i bambini, e nel

1831 aprì il primo asilo infantile. Fu un vero apostolo del­

l'educazione per l'infanzia. Voleva, educando il piccolo

formare più tardi l’uomo, formandone una più salda co­

scienza In Piemonte, dove si portò dopo il 1848, fu nomi­

nato Senatore dal Gioberti, e qui morì nel 1858. Si rimanda

a A.

G a m b a r o ,

Ferrante Aporti,

Mantova, 1928.

APPROCCI (Via).

Nella borgata Vittoria; quarta transver­

sale a via Chiesa della Salute.

Si dice dagli • approcci » delle truppe francesi nell’as­

sedio di Torino del 1706.

AQUILA (VIA).

Sesta a destra di corso Regina Margherita

oltre la ferrovia di Milano.

Più propriamente Aquila

degli Abruzzi, città capo­

luogo di provincia e di re­

gione, a 750 m. sul mare,

posta in un anfiteatro di alte

montagne, coltivato a biade,

lino, zafferano. A nord-est

si eleva il Gran Sasso. È

bella e antica città, con mo­

numenti che vanno dal 200

all’800. Fu la prima città

abruzzese ad avere tipo­

grafie. La città di Aquila dà

nome ad una provincia detta

anche Abruzzo ulteriore 2°,

un tempo divisa in quattro

circondari.

Vedi M.

O d d o B o x a f e d e .

Storia popolare della città

dell'Aquila degli Abruzzi,

Lanciano, 1889.

AQUILA

AQUILEIA (Via).

In borgata Pilonetto, quarta a destra del

corso Moncalieri, oltre il ponte Isabella.

Città del Friuli (provincia di Udine), fondata da Roma

nel secondo secolo a. C. Distrutta nel 452 da Attila, fu nel

Medio Evo sede di un patriarcato. Dei vari assedi sostenuti

va ricordato quello del 238 di Massimino. Molte le memorie

romane e medioevali. Nella grande guerra fu centro logi­

stico della 3* Armata, e fu dalla basilica di Aquileia che

nell'ottobre 1921 parti la Salma del Milite Ignoto, desti­

nato all’Apoteosi di Roma. Fu nodo stradale di grandis­

sima importanza. Vedi F.

L a n z o n i,

Le diocesi d’Italia.

Faenza. 1927.

ARBORIO (Via).

Parallela a destra della stradone di Vercelli,

trasversale a

eia

San Germano.

Comune della provincia di Vercelli, a 185 m. sul mare.

Il suo territorio è coltivato a risaia. Buoni gli affreschi

nell’oratorio di S. Sebastiano.

ARCIVESCOVADO (Via dell’).

Prima a destra di via Roma,

oltre piazza S. Carlo.

Durante il periodo napoleonico fra il

1799

e il 1814,

detta

De l’Arsenal.

Appartiene al primo ingrandimento

della Città. Prende il nome d ii Palazzo arcivescovile, che

un tempo fu Casa dei Preti della Misawir. Fu Vittorio

Amedeo III che nd 1776,

prò tempore

la cedette agli Arci­

vescovi.

Più innanzi Emanuele Filiberto

occnpò

il

Palazzo,

m

cui abitarono vescovi e cardinali,

fra

cui quel

vescovo

Franzoni che per la sua avversione

«1

nuovo stato

di

cose

fu costretto a portarsi in

Francia dove mori nel 1863.

ARDUINO RE (Via).

A sinistra dd Viale Simpimgi. di

fronte alla caserma di Cavalleria.

Nato

verso

il 933

da Dadooe conte di EHunbéa, volle