

CINQUANTA "CITTADINE
„
TORINESI NELL’ANNO XI DELLA REPUBBLICA
salone paterno, ove collaborano la cognata
G
ib e l
-
l in i
nata
M
irindolo
e le damigelle
M
arianna
V
tilla
e
C
lara
T
araglio
.
Nel teatro di casa
U
ghetti
brillano la
A
nselmi
L
ampo
,
la
C
a ire
R
omanone
d i
C
asale
,
le damigelle
O
livero
, F
omento
e
B
a rb ier
la quale compose piacevoli scenette in
vero.
Nel teatro di casa
P
aesana
si ammira: la
P
a
n ier i
(Paniè?) nata
P
eano
con la cognata
P
eano
Z
anoglio
(G
ianolio
?)
e le cittadine
G
enta
e
C
accia
.
Qui la banda filodrammatica si accresce
talvolta con il vivace gruppo delle cittadine:
M
al
-
cesio
- F
iorio
, G
alliani
-F
ino
, R
izzetti
- F
errar is
,
R
acca
-L
epore
, G
iacinta
B
ellino
e
G
iuseppina
F
r e
.
La
R
adicati
- B
ertinotti
è
attrice di professione;
comparve sulle scene quale prima attrice buffa
all’età di dodici anni ed ora splende in tutti i teatri
d’Europa quale «Prima seria ». Sposò poi Felice
Radicati, violinista, degno allievo del grande Pu-
gnani. Nel 1799 pare che però essa abbia fatto fiasco
a Milano, ma si ritiene ciò sia avvenuto per cabale
di invidiosi.
Molte di queste cittadine ebbero effimero luogo
di convegno in un
Liceo
(che potrebbe considerarsi
l’avo della nostra «Pro Coltura Femminile ») in un
locale messo a loro disposizione dalla Repubblica
nel Palazzo Carignano nell’anno X. Tale istituzione
sostituì il
Casino,
fondato da Vittorio Amedeo, ed
a cui avevano l’accesso solo le dame di corte. Fra le
più zelanti colonne del
Liceo
fu la cittadina
G
ior
dano
nata
S
omano
,
coadiuvata dal cognato cano
nico
G
iordano
,
parroco della Chiesa dei Santi
Martiri.
Abbiamo voluto rievocare le nostre trisavole.
Non figure storiche, ma piuttosto aneddotiche.
Forse qualche nome avrà suscitato un’eco di ricordo
in un tardo nipote, lettore della nostra Rivista.
EDOARDO ROGGERI