

CINQUANTA "CITTADINE, , TORINESI NELL'ANNO X I DELLA REPUBBLICA
Vi sono però le donne che alla corrente generale
reagiscono, e si schierano con la esigua schiera di
coloro che ai tempi si ribellano, come ima cittadina
che l’autore prudentemente adombra sotto il nome
di Lastenia, da colei che albergò e nascose il filosofo
Anassagora, perseguitato da decreto di arresto,
poiché rinnovò l’episodio ardito a favore dei ricer
cati politici
C
a r lo
B
e r t o l o t t i
e
G
iu s e p p e
G
h io n e
.
Da questo punto (abbiamo oltrepassato di poco
la metà del libro) ha inizio la sfilata delle cittadine
che l’autore fa passare in rivista, come una vivente
confutazione, dinnanzi all’alto ufficiale francese che
sulle donne Subalpine aveva dato un giudizio così
sommariamente sfavorevole.
La signora
C
e c c h in a
G
a t t i
di Voghera, terra
elogiata come la più salubre fertile ed ospitale del
dipartimento di Marengo (ora circa provincia di Ales
sandria), amministrato dal sottoprefetto e filosofo
B
o n a r d i
,
e virile di intelletto quanto squisitamente
femminea di sembianze ha meritato di essere ritratta
dal pittore
B
u r o n e
.
Degne in tutto delle cariche del consorte sono:
la moglie del dotto medico
C
a p p e l l o
sottoprefetto
in Savigliano, dell’ex-conte
G
a l e a n i
C
a n e i
aggiunto
al «Maire » di Torino, del
G
a n d o l f i
prefetto della
Dora (Ivrea), del
J
a c q u e t
sottoprefetto di Susa, del
G
e im e t
mansueto e moderato ministro protestante
sottoprefetto di Pinerolo, dell’accademico
S
a n
M
a r
t in o
L
a
M
o t t a
prefetto della Sesia, del protonotario
B
o y e r
.
E con esse merita di essere menzionata pure
la cameriera dell’alto impiegato
C
a r l o
B
o s s i
,
la
quale si rifiutò assolutamente di ricevere un pollo
recato in dono al padrone da un contadino, ritenen
dolo un messaggio di corruzione.
Ma la notorietà e l’omaggio alle sopracitate «cit
tadine » potrebbe apparire effetto delle cariche dei
mariti; non mancano, in questo firmamento femmi
nile, le stelle che brillano di luce propria.
La cittadina
G
erolama
C
a salgra sso
,
moglie
dell’ex-conte
S
aluzzo
M
on e sig l io
,
oltre ad essere
letterata e filosofa, ha il vanto di essere madre di
quella poetessa
D
eodata
S
aluzzo
,
già in precoce
età acclamata fra gli Accademici di Fossano e gli
Unanimi di Torino. La spiritosa ex-baronessa
P
er
-
rone
nata
M
orozzo
è
ima conversatrìce arguta che
spiega nei salotti «una fastosa ilarità che incanta ».
La cittadina
M
artin
nata
C
h an t e l
,
«collossale (sic)
bellezza », sorella di due martiri della libertà, sop
portò stoicamente la condanna ed il supplizio (tei
maggiore, traendone sprone a rompere i ferri del
minore. La cittadina
F
o s sa t i
nata
D
id ier
ha la
rima facile e comprale sonetti, canzoni e drammi;
ed ha scoccato pure epigrammi feroci contro la
memoria dello suocero il cui testamento non l’aveva
soddisfatta. La cittadina ex-contessa
S
clo p is
nata
P
e ir e t t i
«bellezza greca, brio francese, sodezza
spagnuola, tolleranza germanica, fermezza inglese,
ingenuità lombarda, grazia toscana >. (Non vi era
dunque nulla di subalpino in questa piemontesis-
sima donna?). La cittadina
S
ch io p p i
,
figlia del giu
risperito
B
alauri
(
o
Vallauri?), possiede la musica,
la geografìa, la storia, la lingua italiana, latina e
francese. Con lei può competere la protestante da
migella
T
orras
,
scienziata e compositrice di musica.
L ’ex-contessa R
overo
S
ettimo
nata M
azzetti
F
rinco
, della stirpe del cardinale Rovero, che un ’epi
grafe sul frontone della Chiesa di Santa Teresa ri
corda come patrono, si è costitu ita una biblioteca
di gran valore ed un gabinetto di antich ità e di
numismatica. In questi suoi studi è assistita dal
l ’eminente abate I
ncisa
, il quale rifiutò la m itra
vescovile offertagli da Vittorio Amedeo e Carlo
Emanuele, preferendo essere Riformatore degli Studi
alTUniversità, differenziandosi dall’ « imbecille » L
an
-
franchi
, dal « voluminoso materiale » abate
del
C
arretto
e dal « duro » P
istone
. Compone pure
poesia, non molle e delicata, come quella di Ana-
creonte e di Safo (sic), ma degna del Racine e
dell’Alfieri, per quanto impudentemente cerchi di
oscurarne i pregi l ’ignorante critico letterario del
« Giornale di Torino »
(N.
6 dell’anno
Vili®
della
Repubblica).
L ’ex-contessa
B
orgarelli
d
'I
sone
nata
C
a stel
lan i
,
è una poliglotta di cui si vantano la nativa
Alessandria e Fossano ove andò sposa; la cittadina
B
orghese
nata
Q
uaglia
compensa con la coltura
la scarsa bellezza. Assiste con la grazia e con la scienza
il marito la cittadina
B
onvicino
nata
G
ioanetti
,
consorte del medico illustre che è pure professore
di chimica all’Ateneo.
Il
marito della cittadina
G
io bert
nata
P
e l l e
gr in i
ha certamente utilizzato l’analisi chimica, in
cui è maestro, per scoprire la pietra filosofale nella
persona che egli ha scelto per consorte, già vedova
del libraio
C
ostanzo
.
L’ex-contessa
P
erucca
della
R
occhetta
nata
S
ampierre
ha in sé qualchecosa
delle Enciclopediste di Francia;
I
rene
A
nnibaldi
è
ornamento di
Valenza.
L ’ex-contessa
M
illo
nata
R
ambert
'
hatillon
,
moglie del giudice al Tribu
nale di Appello, è pittrice sotto la guida del Cigna-
roli; degno di lei è il cognato canonico
M
illo
,
uno
dei pochi preti che trovi grazia presso il giacobino
scrittore del libro.
Bella figura di esploratrice è l’ex-contessa
Scar-
ro n
nata
G
e n t i l e
.
Ha risalito il corso del...
San-
gone da Giaveno fino alle sorgenti, mostrandosi pure
valente alpinista perchè ha scalato quasi tutte le
alture che ne fiancheggiano la valle. Ne fece relazione
con data 1796 all’ex-conte
L
a
V
il l a
d i
V
il l a s t e l
-
l o n e
,
allora gentiluomo di Camera di
S.
Maestà ed
ora prefetto del Dipartimento del Po.
La cittadina R
ossi
nata F
eroggio
, il cui marito
è
chirurgo capo dell’ospedale di San Giovanni,
è
colta anche in letteratura inglese, rarità per quei
tempi. Tale ornamento, acquisito con minor merito
poiché ella
è
d’origine inglese, lo possiede pure la
cittadina N
egri
nata G
obet
die
è
la ninfa Egeria
di quella « Colonia dd Pastori della Don », accolta
di dodid persone amanti delle lettere che si redima
in casa delTofusàissimo banchiere F
ilippo
M
u lo
.
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