

LE VENE E LE ARTER IE D I UNA GRANDE CITTÀ
grandi corsi, evitando il lungo attraversamento del
l’abitato nella direzione meridiana verso Moncalieri;
e inoltre si avvantaggia per la proposta separazione
dei trasporti, che permette maggior sicurezza di
transito e maggior velocità ai veicoli a trazione
meccanica.
« I vantaggi sopraesposti sono ancor più sentiti
per il traffico verso Chieri e la zona del Monferrato
che fa capo a questa città, il quale, se di forte tonnel
laggio, deve subire le limitazioni imposte dalle pen
denze della provinciale Torino-Pino-Chieri, o deviare
verso Cambiano-Trofarello-Moncalieri ».
Non ho alcuna competenza per giudicare il pro
getto Orlandini-Quaglia sotto l’aspetto tecnico-fìnan-
ziario, ma tutti i cittadini torinesi ne approveranno
le considerazioni economico-urbanistkhe. Si può ag
giungere che lo sbocco della galleria di valico della
collina alla quota 424 m. faciliterebbe il migliora
mento delle comunicazioni sul versante meridionale
della collina di Torino, a complemento delle strade
che sono in corso di costruzione sul versante setten
trionale. Per la sanità fisica e morale della stirpe
bisogna che in tutti i modi si faciliti la fuga degli
operai e degli impiegati dalla città, dopo il lavoro
quotidiano, ma occorrono, a questo scopo, comuni
cazioni rapide, e poco costose, fra la città e le zone
più sane e ridenti del suburbio.
Che il traffico sulla Padana Inferiore sia eccessivo
è evidente, ed è dimostrato, se si vuole, anche dai
frequenti disastri automobilistici che avvengono
presso il bivio di Moncalieri. È vero che qui la strada
si biforca e un ramo corre fra la collina e il Po, mentre
l’altro attraversa il Po e poi il Sangone per sboccare
nella movimentatissima via Nizza; ma questa divi
sione non porta che una scarsa diminuzione di traffico
sulla straba subcollinare, che è pure percorsa dalla
tranvia Torino-Moncalieri-Trofarello. Sull’altro ramo,
che attraversa il Sangone, il traffico è aumentato
dagli apporti delle strade di Carignano e di Pinerok).
Dell'intensità del traffico in queste arterie si può
avere un indice, abbastanza significativo, dalle stati
stiche delle diverse barriere daziarie. Ho voluto pren
dere in esame i dati statistici per gli esercizi 1927.
1928 e 1929, e da essi risulta in modo evidente l ’asso
luta prevalenza del traffico
nelle barriere daziarie
che dipendono dalla «
Padana
Inferiore ».
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