

C E S A R E MAGG I
Osservando poi un piccolo quadro (una nave
della Croce Rossa nella notte, avvolta nelle luci che
devono proteggerla dall’insidia sottomarina) ese
guito dal Maggi durante la Grande Guerra, quando
era ufficiale imbarcato sulle navi che facevano tras
porti fra l'Italia e i mari del Nord (sono appunto di
quest'epoca
In Guascogna
e
Nel mar del Nord
esposti alla Esposizione 1916-17 del Circolo degli
Artisti) e considerando quali circostanze abbiano
influito sulla sensibilità nostalgica e tormentata
dell'artista nella storica ora, si può comprendere
tutta l’attrattiva del Maggi verso il mare, che rivela
ora di amare intensamente come la montagna. Lo
possono dimostrare le sue opere
II porto di Lerici
(con
II lavoro della terra
e
Fra Pisa e Viareggio
alla
Biennale Veneziana del 1930) e la già citata
Lès
Martigues,
singolare località della Provenza in cui
tutti, a cominciare dai negozianti agli altri ceti della
popolazione, sono pittori, che ha interessato partico
larmente il Maggi, il quale ne ha fissato una carat
teristica veduta avvolta nelle penombre della sera.
E la sera ha dovuto appunto attendere per assicu
rarsi un po’ di spazio, fra la vera folla diradantesi
degli altri pittori, per poter lavorare.
Ricordiamo ancora che nel 1921 anche la Galleria
Yinciana di Milano ospitava una sua mostra perso
nale (in unione a quelle del pittore d’avanguardia
I)el Chiappa e del per
sonalissimo e valente
scultore in legno, ani
malista, Tosalli) che
suscitò un nuovo si
gnificativo consenso di
critica e di pubblico.
Abbiamo già citato
le più importanti gal
lerie italiane e stra
niere che conservano
opere del Maggi. De
vono ricordarsi inol
tre fra queste
II ri
torno,
da un funerale
in montagna con figu
rine lontane che si di
segnano sulla neve
nelle luci del tramonto
(esposto alla Biennale
Veneziana del 1909),
tela di tre metri di
lunghezza che trovasi
alla Galleria SaloChon
di Vienna;
Casetta del
Melezet
e
Mucca all’a
perto,
ambedue alla
Galleria d’Arte Mo
derna, e
Balme sotto
la neve,
al Museo Mus
solini al Campidoglio,
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•
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*
Alla Galleria d’Arte
Moderna di Torino il Maggi è rappresentato dalla
sua
Nei'e
esposta nel 1926, con altri due quadri di
neve, alla Esposizione della Promotrice.
Artista nato Cesare Maggi. La sua produzione
pittorica è il riflesso della sua distinzione e signo
rilità, della sua incontentabilità nell’assillante ri
cerca di nuovi orizzonti e seduzioni all’ispirazione,
che è sempre ancora quella soavissima e pura del
l ’adolescente ottimista e sognatore, che si alterna
dal raccoglimento dello studio al conforto della casa,
dove lo attende il sorriso dell’eletta compagna della
sua vita (sorella dell’indimenticabile e valoroso nostro
Nino Oxilia) e delle sue figliuole.
Ciò se anche tutta la sua attività passata dimostri
durissime prove ai più audaci cimenti e tutto il tra-