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I s a b e l l a

C o l b r a n

della Malmaison furono raccolti i suoi dise­

gni e acquerelli, che illustrano gli episodi

principali delle campagne Napoleoniche.

L ’esame di tutti gli spettacoli dati in que­

sto periodo di dominazione esotica, i regola­

menti e gli ordini emanati spesso a vanvera,

tanto per fare, la miseria e i guai che si ac­

cumulavano sul capo dei disgraziati impre­

sari, i rapporti segreti, che si accumulavano

inutilmente negli uffici, cer»e non necessarie

intromissioni del Governo Centrale, costi­

tuirebbero certamente un materiale curiosis­

simo per uno studio minuto sul teatro tori­

nese durante questo tormentoso e agitato pe­

riodo. Da quanto si è detto finora e da quan­

to verremo condensando ora, limitandoci

appena alle cose principali, o più caratteri­

stiche, si potrà già abbastanza esattamente

giudicare, come andassero le cose.

Per la stagione dell’anno X e più preci­

samente dal giorno cinque nevoso a ll’un­

dici ventoso erano promesse due opere gran­

di accompagnate da due balletti, uno serio

e l’altro di mezzo carattere (146). Il pubblico

intervenne numerosissimo alla prima rap­

presentazione che ebbe luogo cogli

Orazi e

Curiazi,

di Cimarosa, m a ... «

Une musique

cxcellente, quoique très

peu

varice, une pre­

mière actrice (Fanny Eckart) bonne, un pre­

mier soprano

(Pietro Matucci detto il Sene-

sino)

également bon, une première danseuse

(Teresa Monticini)

qui après la Delearo

Uent le premier rang en Italie, des décora-

tions

(del Sevesi)

magnifiques. Le reste au

dessous du mediocre. Un tenore a qui le

soufflé a manqué avant la fin de la pièce, la

grande toile qu’on fait descendre avant le

temps et qui a coupé en dehors cinq ou six

acteurs qui ne saVoient que devenir, des

coups de sifflets qui se sont fait entendu

dans le mème instant libere le tableu bigarré

de ce grand opera

».

11 ballo serio,

Tomiri regina degli Sciti,

non trovò molta grazia. «

Quand on voit

Thomiris, on a envie de voir danser et on ne

Voit que des gambades et des grimaces

».

Veniamo al secondo spettacolo. Il mani­

festo annunziava, che della musica della se­

conda opera,

Ariodante ossia Genoveffa di

Scozia,

sarebbe stato autore il celebre mae­

stro Mosca, e che essa sarebbe stata com­

posta a Torino, espressamente pel teatro

delle Arti. La qualifica di celebre, a lavoro

sentito, parve un po’ arrischiata, special-

mente a francesi non avvezzi a vederlo dato

con tanta facilità, come si usava in Italia.

Ad ogni modo piacque.

Per riparare all’insuccesso dei

Pastori di

Arcadia,

che aveva strappato al giornalista

certe frasi, alle quali non si era avvezzi (147)

(146)

11 cartellone era così ordinato, che non conteneva

altro se non il titolo delle due opere e dei balli da rap­

presentarsi col primo melodramma e i prezzi d'abbona­

mento dei palchi e personali (primo ordine L. 250; se­

condo 350; terzo 300; quarto 200; quinto 100. • Abbona­

menti personali : per uomini L. 45, per donne 30; uffi­

ciali 50). Dopo la quarta rappresentazione non si riceve­

vano più abbonamenti.

1147) Il balletto /

pastori d'Arcadia

fu così definito;

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