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lu allestito un altro balletto intitolato
L'isola
incantata,
che non ebbe sorte molto dissi
mile e suscitò, (oh, i fulmini del generale
Soult!)
Ics sifflets bien mérités,
che fecero
giustizia. Si deplorò persino, che la prima
ballerina Monticini fosse costretta a compa
rire «
dans des scènes dégouttantes et que
des Polichinelles de place oseraient à peine
se permettre
». Il cronista chiudeva il suo
articolo fulminando l ’impresa e dichiarando
che «
les artistes sont excellents, mais les
directeurs entrepreneurs et compositeurs
n entendent rien à leurs afjaires
» (148).
Seguirono allo spettacolo d ’opera, che si
chiuse poco soddisfacentemente, due ano
nime compagnie di prosa, delle quali, forse
perchè italiane, non ci si conservò il nome.
Ci è noto soltanto, che le loro rappresenta
zioni furono incorniciate dalle immancabili
letture di proclami e dalle illuminazioni così
dette a giorno. Il quattordici luglio fu festeg
giato con uno spettacolo straordinario di cir
costanza. La platea e il paradiso vennero
occupati da un pubblico composto di per
sone appartenenti alle classi meno facoltose,
invitate con un biglietto speciale. Le produ
zioni vennero scelte naturalmente in armo
nia colla festa, che si celebrava, e coi sen-
t'menti repubblicani e gallofili, dell’ora, che
si attraversava.
Dopo due concerti dati al teatro delle Arti
da due violiniste torinesi, la signorina Blan-
gini, allieva del Pugnani e la signora Gerbi
no, allieva del Viotti, reduce da Parigi, ove
avevano terminato i loro studi ( 149) nel gior
no quinto complementare, ultimo dell’an
no X, si ebbe uno spettacolo gratuito al
quale assistè il generale Jourdan, ammini
stratore generale, circondato da tutte le Au
torità. A lle dieci di sera giunse inatteso da
Parigi un corriere straordinario, che recava
il testo ufficiale del Senatus consulto, pel
quale il Piemonte veniva annesso alla Fran
cia in modo definitivo.
N i c o l a
T
' i n a r d i
Il giornalista ci dice, che naturalmente
la lettura del documento, che a sentirlo,
rendeva finalmente paghi i voti fervidissimi
dei Torinesi, fu accolto con un subisso di
applausi e con un entusiasmo straordinario,
non altrimenti di quanto era avvenuto pochi
giorni prima pell’annunzio puro e semplice
del voto favorevole del Senato. Salutarono
clamorosamente la notizia, le grida di «Viva
la Repubblica ! » e di « Viva Bonaparte ! ».
Per i repubblicani e pei gallofili l ’anno non
poteva chiudersi più lietamente. Essi, per
verità, non rappresentavano che un’esigua,
ma rumorosa e invadente minoranza, che
si era imposta.
Lo spettacolo autunnale fu anche in que-
• Le petit ballet de»
B erg en d ’A rcad ie
est une bluette
trop chargre de pantomime. Quand on a vu Tornirla on
a
envie de voir danser et on ne voit que des gambades et
des grimaces ».
(148)
Journal de Turin,
Decadi 30 pluviose an. X.
(149) La Gerbino nel suo saggio (X floreale) esegui un
concerto del Viotti.
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