

pulavoro delia moderna tipografia, locchè venne
eseguito ».
Il tipografo Poinba « che fu il vero promotore di
o^iìi progressi nell'arte tipografica ed il coopera
tore alla diffusione della cultura in Italia » si im-
pe^nò infatti a stampare con la massima cura e con
ottima carta le 470 pagine del volume che si com
pone di due parti divise in 19 capitoli, più un'ap
pendice con 3 altri capitoli.
Sulla copertina è impreco lo stemma civico col toro
rampante sormontato dalla corona comitale e nel
frontespizio è inciso un di.«egno della Chiesa della
Gran Madre di Dio.
Al volume è annessa la riproduzione della pianta
di Torino, alla scala di
110 trabucchi, stampata
da Giov. Batt. Maggi,
provveditore di stampe
Hi S. M.
Tome da contratto furo
no rimesse alla Città mil
le copie del volume di
cui 50 rilegate in maroc
chino verde e le rimanen
ti in cartone: il Pomba
pose in vendita un'edi
zione piccola col consen
si» della Città.
Se editore e stampatore
impiegarono tutta la loro
arte perchè l'opera riu
scisse degna dell'omaggio
die la Città si era proposto di fare ai congressisti,
a dimostrazione del particolare interesse verso una
riunione che era di rosi grande decoro per essa, non
meno encomiabile fu il lavoro dell'autore.
Il letterato Davide Bertolotti, torinese di nascita,
era stato opportunamente scelto per la redazione di
un’opera destinata a lettori e critici nello stesso
t<‘mpo cosi autorevoli.
« Le scrivo con mano tremante come può fare un
malato a cui l'altrieri han cacciato sangue tre voi-
te. Il violento lavoro ne' violenti ardori della state
mi ha guadagnato questo malore » comunicava il
Kertolotti al Sindaco conte Pochettini di Serravalle.
Ksiccome la Città aveva prescritto il termine per la
consegna delle 1000 copie del volume, egli prose
guiva :
« Nondimeno non poeso indugiare più oltre a signi
ficarle che l'opera commessami daH'
ill.moCorpo
IWurkmale è fatta «otto i torchi e da me tre volte
corretta, lo ho fatto il debito mio piò che in tempo;
spero che anche il Pomba farà il suo e che la Città
avrà le copie pei 10 settembre; ad ogni modo è bene
che. per quanto mi spetta, V. S.
IH.masappia ch'io
sono in pienissima regola ».
Circa il valore dell'opera l'autore lascia ad altri il
giudizio; tiene però a dichiarare che è arrivato fin
dove gli era possibile e perciò soggiunge:
« Il che dico per la parte materiale giacché per la
parte intellettuale, cioè pel merito dell'opera in sè
stessa, a me non s'appartiene il giudicarne.
Ciò solo posso dire che feci quant'era in me; il far
più, trascendea le mie forze ».
Nè l'autore omette di precisare nella prefazione al
volume : « parecchi illustri autori, o uomini speciali
nella loro scienza od arte,
mossi dal generoso desi
derio di concorrere alla
illustrazione della lo ro
Patria, dettarono a bella
posta per quest'opera in
teri capitoli ove nulla era
da togliere o da aggiun
gere. E nulla in que' ca
pitoli io ho tolto o ag
giunto o cangiato ».
E specifica che a lui ap
partiene « tutto il non
virgolato ».
Dopo aver premesso un
capitolo di topografia,
l'autore tratta principal
mente della popolazione,
dell'igiene, della giustizia, dei servizi pubblici, del
l'annona, delle istituzioni benefiche, dell'istruzione
e belle arti, dell'agricoltura, industria e commer
cio; completando il volume con utili ed interessanti
notizie sulla storia, la religione, gli edifizi e monu
menti, la Monarchia e l'esercito, i teatri, i tratte
nimenti, le feste, gli usi e costumi e su altri non
meno importanti argomenti.
Prima della stampa, il testo della pubblicazione fu
sottoposto al giudizio di S. E. il conte Cesare Sa-
luzzo di Monesiglio. Presidente della Regia Depu
tazione sopra gli studi di storia patria e Presidente
della « Riunione degli Scienziati », il quale, come
afferma il Bertolotti. « pel buon andamento della
opera si diede pene incredibili e maggiori d'ogni
mia parola ».
La « Descrizione di Torino », cbè tale è il titolo del
libro, ha recato indubbiamente un notevole rostri*
b u i o
alla
c o b o m x b u
delle mattina»! della anatra
Città nella prima artà dei aerala scorso ed ha ag-