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I(//.azioni scolastiche della nostra Provincia, la

(piale può anche vantare un «loppio primato: uno

anticipatore e uno realizzatore.

Infatti per tradizione Torino, nel campo didal-

lit'o per l'educazione del p«>polo che. come si è detto

più sopra, vanta un notevolissimo primato per le

innumerevoli iniziative di p r i\a li e di enti che han­

no dotata» la nostra città di benefiche istituzioni sco-

lattiche con l'aiuto ed il previdente appoggio della

( a>a Sabauda, con l'avvento del Fascismo ha man­

tenuto questa posizione. migliorandola anzi. Il Fa­

scismo infatti ha trovati» nella scuola, negli istituti

e negli m agnan ti .«tessi un'ottima attrezzatura per

perfezionare ed allargare quelle realizzazioni anti­

che di cui sempre andò orgogliosa e famosa la no­

stra città.

Il Partito con la sua onnipresenza e capillarità di

a/.i«»ne nella \ita politico-educativa nazionale ha fa-

\tirilo quell'intima coesione fra scuola e famiglia

che sono una delle più squisite e decisive prove del

grado di penetrazione dell'elica fascista nella co­

scienza civ ile. Infatti, prima del 1935 con l'Opera

Balilla e poi nel 1937 il domando (venerale della

C .I.L . concentrano in loro ogni attività assisten­

ziale, assorbendo quelle precedenti iniziative che già

erano in atto, raggiungendo ncH'organizzazione.

nelle funzion i e nelle finalità del Patronato scola­

si ico. un grado di perfezione altissimo, assolvendo

«piesto compito con un indirizzo squisitamente edu­

cativo e fascista, vagliando e rinnovando, se del

raso, uom ini e cose, ('.osi ora, oltre alla refezione

•alia

ed abbondante, sixnministrata a norma di uno

•peciale ed indicato regime dietetico settimanale.

••tv

ita in li»cali corrispondenti ad esigenze igieni-

che. educative ed estetiche, viene esercitato tutto

un complesso di assistenza fisica e spirituale nell'in-

(•r-doposcuola. per mezzo di scelto personale assi-

•lente, sotto la guida del R. Ispettore scolastico e

• '»n la collaborazione di tecnici delle varie materie.

Significativi, a questo riguardo, i seguenti dati:

nel 1900 in città le scuole erano 42 . delle quali 4

•lavami la refezione a 750 alunni. 5 avevano il do­

poscuola per 190 scolari: nel 1930 su 54 sedi scola-

•liche, 38 fornivano la refezione a 2875 ragazzi e

-7 il doposcuola per 1429 alunni; nel 1939 le scuole

• rano 66 e tutte davano la refezione ed avevano il

•loposcuola per 5800 scolari. A questa assistenza

•piotidiana va aggiunta quell'altra veramente prov­

videnziale. voluta dal Duce, (ter la difesa della

r izza, costituita ciiȏ dall'accoglienza di numerosi

bimbi gracili, scelti fra i più bisognosi, alle colonie

marine, montane e solari.

l/istituzione della (larta della Scuola ha poi favo­

rito tutte quelle attiv ità che. direttori didattici, pro­

fessori

e maestri, seguendo le direttive del Provve­

ditore agli Studi, con btdevole spirito di iniziativa

avevano attuato e cioè mitraiizzazione politica delle

famiglie. esaltazione degli ideali del potenziamento

demografico e della disciplina autarchica, lotta con­

tro le pratiche anti-igienirhe. i vizi e gli sprechi,

interventi diversi per facilitare il rulluramcnto al la*

voro e per la scoperta e la coltivazione delle voca­

zioni professionali. Attraverso queste ed altre bene­

fiche iniziative volute dal Regime, tutte le famiglie

sono ora incarnate nel preside, nel direttore, nel

professore e nel maestro, i quali divengono il confi­

dente, il consigliere che. con tatto e senza sentimen­

talismi, con equità e buon senso, e con giusta seve­

rità quando occorre, prevengono e sovvengono ogni

più delicata congiuntura.

I

-3-1 compartimenti scolastici della città hanno

pure già predisposto, per quanto riguarda le espe­

rienze di lavoro nelle scuole, un organico piano di

massima. Nell'attuazione degli esperimenti, nell'an-

no 1940. si

è

seguito in genere il criterio di farvi

partecipare poche classi per ogni complesso scola­

stico comprendendo però il maggior numero possi­

bile di alunni della stessa classe. Gli insegnanti im­

pegnati nella sola Torino erano 194.

Si erano iniziati lavori agricoli e di giardinaggio,

allevamento di animali da cortile, di bachi da seta

e apicoltura per gli

i maschi. A questa specie

di lavori attendevano in gruppi avvicendati, secon­

do appositi turni. 514 alunni con 20 insegnanti. Que­

sti esperimenti poi hanno assunto un particolare svi­

luppo in provincia ove vi hanno partecipato 1500

scolari con 56 insegnanti.

Ai lavori di meccanica, di falegnameria e di ed i­

lizia — i dati che forniamo si riferiscono sempre

all'anno scolastico 1939-40 — attendevano 524 a lun­

ni sotto la direzione di 15 insegnanti e numerosis­

simi in altre località della provincia. Avevano pure

avuto inizio nelle scuole di 25 circoli didattici di

Torino, lavori caratteristici dell'artigianato con 38

insegnanti e 1184 alunni partecipanti e altri 1200

attendevano ad altri lavori e nella provincia un a l­

trettanto rilevantissimo numero di alunni sotto la

guida di una quarantina di insegnanti. Agli esperi­

menti di lavori femm inili, in città 1348 alunne con

49 insegnanti.

Fin dalle prime classi il lavoro ha assunto carat­

tere didattico e formativo, non ricreativo e dilettan­

tistico, con finalità essenzialmente educative.

Pure per gli studenti delle scuole medie erano

state predisposte e nella massima parte già attuate

esperienze di lavori vari e ad esse vi attendevano

squadre di alunni dei RR. Licei « d'Azeglio ». « Ca­

vour ». « Alfieri » e del corso superiore del R. Isti*

tuto magistrale « Regina Margherita ». del R. Li­

cei» scientifico

« G.

Ferraris » e di altri istituti di

Torino e provincia.

I

criteri d'attuazione di questi esperimenti ai

quali il corpo insegnante, scolaresche e famiglie,

hanno aderito con entusiasmo, si compendiano in

lavori di carattere prevalentemente artigianale, nel­

l'impiego di materiali autarchici, in lavorazioni non

pericolose e nella rigorosa esclusione ddl'estctismo

non produttivo. Da questa sintetica relazione risalta

in pieno il contributo di Torino all'edurazionc del

popolo attraverso le sue molteplici attività dalle an*

ticipazioni sabaude alle realizzazioni fasciste.

UMOMTO MOMAJ