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M b H cb* «tudiano in un w w i la ritawipo «i»ion* dalla yaccliia città
propria terra... non solo concorrono a costituire
l’humus ideale del suolo patrio e la coscienza viva
della Nazione (quasi manifestazioni tangibili del
genius loci,
vestali di un fuoco sacro nella conti
nuità delle generazioni), ma, più generalmente,
incarnano un tipo umano che, per essere l’opposto
del cosmopolita, del
deraciné,
acquista un rilievo
e un valore perennemente simbolici, nonché alta
mente attuali. I fedeli alle proprie origini, di terra,
di sangue, di cultura, di storia, reagiscono con la
loro stessa esistenza, e con la virtù del loro vario
operare, alle aberrazioni di un folle individualismo
ostile ad ogni disciplina, avulso da ogni legame
che la decadenza religiosa e la conseguente ondata
materialistica del Settecento e dell’Ottocento hanno
prodotto...*. «Gli uomini senza più vincoli col
proprio passato, nè memorie, nè amori, nè fedi,
che formano la polvere d’atomi brulicante nelle
città tentacolari, sono privi di resistenza al mo
struoso livellamento, come alberi senza radici... *.
E appunto New-York città tentacolare mostra
d’intuire e voler arginare il pericolo se nella pre
fazione ad una guida del suo accogliente Museo
si legge che è da ritenersi esso costituisca « un
importante passo nella formazione dei buoni cit
tadini ».
Stabilite dunque l'opportunità e il programma
di una tale Istituzione per Tonno, resterebbe a
definirsi il luogo ove essa potrebbe aver vita ed i
modi e le forme espositive meglio adatte.
L ’uno e l’altro problema non hanno ora qui pos
sibilità nè sede opportuna per una esauriente tratta
zione. Si potrà dire di massima che il Museo
dovrebbe avere una sede molto centrale: non po
tendosi ottenere il meglio, cioè una costruzione
apposita rispondente a tutti i desiderabili requisiti,
tal genere di Museo sarebbe suscettibile di essere
sistemato anche in qualche vecchio edificio.
Infine, la questione della sede non dovrebbe
costituire un impedimento alla sua attuazione.
Questo Museo inizialmente potrebbe torse esser
allogato persino nei sotterranei della piazzetta di
via Roma: tutto sta a dargli vita, senza di che manca
la ragione ed il fermento alla raccolta dei materiali
che certamente molti Enti e privati cittadini sa
rebbero lieti di poter donare, mentre, con il tra
scorrere degli anni, andranno dispersi.
Le forme di presentazione dovrebbero essere
semplici e nitide: da evitarsi troppi quadri e schemi
statistici.
Benché le realistiche scene in miniatura urtino
un poco il gusto dei più raffinati, tuttavia restano
pur sempre il modo più evidente per far rivivere
agli occhi dei visitatori più semplici un episodio
o la visione di un angolo cittadino ora scom
parso.
Periodicamente la direzione del Museo potrebbe
allestire delle Mostre su particolari argomenti,
traendone i materiali documentari dal proprio ar
chivio e dalle raccolte degli Enti e privati colle
zionisti.
E tali Mostre andrebbero intese nel senso più
lato, da quella più o meno barbosamente scien
tifica ed archivistica a quella sulla gastronomia e
culinaria torinese, magari lietamente dimostrata
— perchè no? — con pratiche degustazioni, all’in
segna de « Il cuoco piemontese • (in Torino 1776,
presso Carlo Giuseppe Ricca stampatore vicino a
S. Rocco) e secondo i suoi saggi insegnamenti
premessi al ricettario. Eccoli:
«Se la natura in portandoci a prendere gli ali-
«menti, non ebbe altro fine che la nostra conser-
«vazione. qual conto dunque dobbiamo noi fare
•
di un’infinità di preparazioni, salse, intingoli alla
«moda, che portano il fuoco e la rovina nelle
« interiora de’ nostri corpi ? La cucina non è altro
«che l’arte d’impiegare le produzioni della natura
«per prepararne un nutrimento sano e piacevole
«all’uomo *.
Lo sentite il savio sensatissimo insegnamento
del buon vecchio torinese? Anche questo — a
mezzo suo, cosi senza parere — può darci il Museo
di Torino.
Ahimè, a quale argomento ha potuto trasci
narmi il fervore del tema! Però — chissà — i modi
di modernizzarsi possono essere tanti anche per
un Museo...: i visitatori sarebbero assicurati.
AITUiO MMNA
M