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I N T E M A DI R I S A N A M E N T I

DELLA ZONA DI PORTA PALAZZO

Un anonimo « Urbanista », con l’espressa appro­

vazione del Sindacato Ingegneri, ha pubblicato una

serie di vivaci critiche e di proposte contro il

progetto che gli architetti Cuzzi, Decker, Pifferi

e Ressa hanno presentato all’esame delle Autorità

cittadine per la sistemazione urbanistica della zona

di Porta Palazzo e che ha avuto la fortuna di in­

contrare l’approvazione delle maggiori Gerarchie

e dei più noti urbanisti italiani.

Si può essere lieti che la rapidissima elaborazione

delle proposte dell’anonimo « Urbanista », che si

concretano in un piano di sistemazione dell’intiero

centro cittadino, consenta di ritornare sul pro­

blema. È infatti necessario che in questo periodo

di sosta, l’attività degli studiosi si rivolga aH’esame

dei più importanti problemi torinesi, onde aprire

la via alle realizzazioni che non mancheranno su

larga scala dopo la nostra Vittoria.

L ’esame delle critiche e delle proposte dell’ano-

nimo deve essere preceduto da una precisazione

di ordine generale, e cioè che il progetto presen­

tato dagli architetti C. D. P. R. parte dal presup­

posto che la zona debba conservare l’attuale mer­

cato.

Non si tratta però di creare un inutile duplicato

del mercato ortofrutticolo all’ingrosso, ma sem­

plicemente di conservare alla zona le sue carat­

teristiche commerciali, che sono alla base di ogni

possibilità pratica di realizzazione del risanamento.

È noto che se il mercato di Porta Palazzo non è

più un mere

"ingrosso, esso conserva tuttavia

tali caratteri da renderlo assai più importante di

un qualsiasi altro mercato rionale: taluni prodotti,

talune forme di attività commerciale ed artigiana

non possono trovar posto nei mercati rionali e

debbono venire accentrate in un unico luogo nel