

tiero complesso, non si trovano in condizioni
privilegiate.
io)
«Soffocazione della zona ove la piazza as
sicura un maggior respiro a tutto il quartiere ».
Come già abbiamo osservato questa critica è in
contraddizione con quella per la quale il progetto
C. P. D. R. viene accusato di far luogo ad un enorme
spreco di aree. Si può quindi contermare quanto
già detto in precedenza facendo riferimento alle
piante delle due soluzioni proposte, dalle quali
risulta solo una diversa distribuzione delle aree
libere, con beneficio di un maggior numero di fab
bricati e non certo una riduzione delle arce stesse.
11 ) «Creazione di due nuovi incroci in corso
Regina Margherita in corrispondenza della via
Priocca e della simmetrica ». Temiamo in questo
caso che il nostro critico sia incorso in un errore
di lettura del progetto B ove è chiaramente indi
cato, come pure è confermato dalla relazione che
lo accompagna, che la via Priocca e la sua simme
trica, destinate essenzialmente al servizio dei mer
cati, sono ad un livello inferiore a quello del
corso Regina Margherita. Non può pertanto es
servi incrocio. Due incroci, ed importanti, si rile
vano invece nel progetto presentato dall’anonimo.
12) «Rilevante spreco di aree per la stazione
corrieri a detrimento dell’Arsenale che, anche per
interesse di Torino, dovrebbe espandersi ». Per
giudicare su questa critica occorre anzitutto esa
minare il progetto C. D. P. R. Da tale esame si
deve concludere che la sistemazione proposta non
importa affatto riduzione di aree per l’Arsenale, il
quale anzi ha possibilità di espandersi lungo il
nuovo tracciato della via Borgo Dora, occupando
le aree di risultanti dalle demolizioni ivi previste.
Quanto poi al « rilevante spreco di aree per la
stazione corrieri * occorrerà tener presente che
l’area prescelta è notoriamente inadatta a quar
tieri di abitazione per la presenza della falda
acquea a modesta profondità. A questo terreno
pertanto non può essere assegnata che una fun
zione assai modesta, con edifici non cantinati e
di limitata importanza.
13) «Soppressione di edificio scolastico, che
dovrebbe invece essere ampliato o meglio rico
struito, ma che col mercato rimarrebbe male ubi
cato ». La critica non sembra riguardare la que
stione della soppressione dell’edificio scolastico
come
apparirebbe a prima
vista,
infatti anche
l’anonimo, nel suo progetto,
prevede
la demoli
zione della scuola, con l’unica differenza di rica
varne un
reliquato
del tutto inutilizzabile per
dimensioni e conformazione, che lo obbliga a pre
vedere una aiuola al posto della scuola preesistente.
Più probabilmente la critica riguarda una pre
sunta incompatibilità della ricostruzione della scuola
con la presenza del mercato. In proposito rite
niamo utile precisare che il progetto C. D. P. R.
non fissa l’ubicazione del nuovo edificio scola
stico. che può anche essere diversa da quella at
tuale e che sarà probabilmente nelle aree contigue
a corso II Febbraio. In ogni caso, evidentemente,
sarà sempre possibile scegliere con raziocinio tale
ubicazione per modo che non risultino inconve
nienti per effetto della presenza del mercato.
* • #
Si sono così esaminate le diverse critiche avan
zate sul progetto C. D. P. R. L ’esame non vuole
essere fatto per spirito polemico, ma unicamente
perchè è necessario che il complesso problema del
risanamento del quartiere di Porta Palazzo venga
esaurientemente esaminato attraverso tutte le pos
sibili proposte. Come si vede facciamo nostri ed
approviamo perfettamente i concetti che hanno
guidato l’anonimo * Urbanista » ed il Sindacato
Ingegneri nel formulare e pubblicare le critiche
e le controproposte allo studio dei citati Archi
tetti. I quali condividono cosi fermamente tali
concetti che hanno dato in passato la massima divul
gazione al loro progetto, che formò pure oggetto
di una pubblica mostra. Nello stesso spirito questo
scritto si preoccupa di portare all'esame di tutti
coloro che si interessano della questione nuovi
elementi di giudizio.
Resterebbe ora da occuparci a nostra volta del
progetto proposto dall’anonimo « Urbanista * per
la sistemazione del centro cittadino ed esaminare
paratamente i vari punti in cui si riassumono i
criteri da lui seguiti. Sarebbe questo certamente
un lavoro interessante e non è da escludere che
possa essere fatto in un prossimo futuro, perchè
è giusto che anche questo progetto, destinato ad
imporre sacrifici assolutamente sproporzionati ai
risultati, venga discusso. Saremo lieti, in tale occa
sione, di portare il nostro contributo sulla scorta
delle osservazioni che abbiamo raccolto nei nostri
m
appunti.
Per ora ci limitiamo a raccomandare all’esame
di tutti coloro che si interessano di urbanistica
la
pianta che riassume le proposte
deU’anommo;
riteniamo che tale esame sia
della massima utilità
e
non abbisogni, forse, di particolari
illustrazioni.