

mico della moda non agisce sul complesso
ma separatamente ora sull’una ora sull’altra
produzione di modo che non è possibile averne
una visione unitaria. La produzione e il mer
cato italiani dei pizzi e dei ricami a macchina,
per il loro carattere tipicamente industriale
sono soggetti alle oscillazioni ed alla dina*
mica propria delle industrie con produzione
di massa, ed in tali condizioni è interessante
considerarne la situazione in genere.
L’industria dei pizzi e dei ricami a macchina
è
alquanto complessa, in modo particolare
per gli articoli prodotti. Gli industriali deb
bono continuamente creare tipi che si addi
cano a nuove fogge in cui hanno una certa
prevalenza, per i ricami, i colorati ed i tipi
fantasia, compito assai difficile trattandosi di
dover studiare degli adattamenti per un mac
chinario complicatissimo e costoso, creato
appositamente per una produzione che in
breve volgere di anni talvolta non risponde
più alle esigenze del mercato. Appunto per
adattarsi a tali esigenze e per mantenere
ad un elevato livello la produzione dei ricami,
ad esempio quelli per guarnizioni di biancheria,
si è cercato di perfezionare il prodotto acco
standosi al tipo leggero, analogo al pizzo che
è più introdotto nella moda. Le ottime qualità
del macchinario sono state sfruttate per i
ricami di fantasia su stoffe colorate di lana,
di seta e di cotone, al tessuto greggio di cotone
e al filato greggio, prima in prevalenza, sono
subentrati per la quasi totalità i tessuti colo
rati ed i filati colorati, con larga parte di
quelli di fibra artificiale.
Un’idea dei tipi di produzione è fornita
dalla tabella doganale. Tuttavia tale classi
ficazione non risponde al nostro scopo poiché
non distingue i ricami a macchina da quelli
a mano e riunisce in una sola voce prodotti
con caratteristiche assai diverse di lavora
zione, ci riferiremo pertanto alla tabella sala
riale, la quale si basa su di un’altra classi
ficazione, più razionale, corrispondente al
progresso tecnico di lavorazione. Le macchine
per i pizzi e i ricami infatti vengono distinte
in quattro tipi corrispondenti ad altrettanti
tipi di produzione.
Del primo fanno parte le macchine
Schifili,
cioè i classici telai da ricamo a pantografo
o a Jacquard, la cui origine è svizzera. Essi
hanno la possibilità di produrre una ricca
varietà di ricamo su tessuto, a punto pieno
o a intagli; comprende il ricamo di San Gallo,
il pizzo chimico, il pizzo bretone su tulle ecc.
Del secondo tipo fanno parte le macchine
Barmen
,che diversificano completamente dalle
precedenti poiché invece di telai rettilinei vi
sono macchine circolari munite di Jacquard,
le quali formano il pino con incrociatimi
dei fili che si svolgono da appositi fascili.
Tali macchine producono strisce di pizzo uso
tombolo, quasi sempre di uso corrente della
massa e anche per confezionare tende, coperte,
servizi di tovaglierie; tuttavia talvolta si
producono anche tipi fini.
Come abbiamo detto i pizzi Barmen sono
quelli uso tombolo, nella loro molteplice
varietà e in generale la produzione è di tipo
corrente come dimostrano i tipi del filato
di cotone normalmente impiegato che sono
il 50/2, il 32/2, il 16/2. Vi sono tuttavia dei
tipi fini per lavorazione e migliore qualità
della materia prima impiegata.
Del terzo tipo fanno parte i telai
Levers
ossia grosse macchine con disegnatore jac
quard che hanno movimenti perfetti e la cui
produzione (pizzi inglesi e canturini, valen
ciennes) è ancora la più favorita della moda.
Lavori assai fini impiegati per collettini,
abiti da sera, per confezioni di guarnizioni ecc.
Non molto dissimili da tali telai (infatti si
trovano quasi sempre nelle stesse fabbriche)
sono quelli per la fabbricazione del tulle che
però non '
> il dispositivo disegnatore
jacquard. Con qualche lieve variante, dello
stesso tipo di macchine fanno parte anche
i telai per tende da non confondersi con quelle
a tipo più fitto fabbricate su telai comuni
con ratiera e con jacquard.
Infine al quarto tipo appartengono le mac
chine
Singer
o tipo Singer a motore o a pedale
le quali non dànno una produzione industriale
autonoma, ma si prestano ad eseguire ricami
vari e a punto a giorno sulle confezioni di
biancheria intima o da casa.
Ogni stabilimento in genere adotta un solo
tipo di tali macchine; perciò il complesso
della produzione dei pizzi e dei ricami a mac
china si può così suddividere:
Stabilimenti industriali con macchine Schifili
la cui produzione si compone di ricami su
tessuti tipo San Gallo per biancheria, di tulli
ricamati e pizzi chimici.
Stabilimenti industriali con macchine Barmen
la cui produzione si compone di pizzi uso
tombolo e di pizzi a reticella (filet).
Stabilimenti industriali con macchine Levers
e similari
la cui produzione si compone di
pizzi inglesi e canturini (valenciennes), tulli
e tendaggi.
Stabilimenti industriali con tipo macchine
Singer
la cui produzione si compone di ricami
vari ed a punto a giorno eseguiti su biancheria
intima e da casa.
La potenzialità deU’industria italiana dei
pizzi non è rilevante e la distribuzione delle
fabbriche è limitata alla Lombardia con circa
18 opifici, al Piemonte con 5 opifici ed alla
Liguria con 1 opificio. Tuttavia almeno il
30 % della produzione è destinato alla espor
tazione. Si ha per contro mna notevole impor*