

moderna a disertare talvolta la sua rasa per
lavori che non sempre le si addicono, Tistinto
di sposa e di madre, ove esso venga secondato,
la riconduce necessariamente entro le pareti
domestiche come nel suo naturale elemento.
Sino ad oggi la società ha mantenuto un
atteggiamento quasi indifferente di fronte al
problema morale e tecnico della formazione
della massaia. Occorre favorire il ritorno della
donna al focolare e ciò lo si può ottenere non
soltanto con la propaganda e la limitazione
del personale femminile negli impieghi pub*
blici o privati, ma anche per effetto di un
sapere pratico e strumentale che si accom
pagni e segua, sin dall’infanzia, il determi
narsi della moralità. I Centri assolvono perciò
ad un compito che è duplice in quanto riveste
lo spirito e l’attività, la vocazione e le capa
cità. Attraverso la organizzazione massiva e
capillare della G.I.L., il Fascismo provvede,
nei Centri, alla educazione domestica della
donna italiana.
l
. v.
che frequentano questi Centri — e in generale
sono appunto fanciulle delle categorie meno
abbienti — amano queste scuole che ad esse
apre gratuitamente il Partito. I locali sono
affidati alle loro cure, alla loro operosità, alla
loro grazia. E si dimostrano custodi gelose
di questi luoghi sereni nei quali gioiosamente
si raccolgono e che abbelliscono con delicata
e vigile premura perchè riflettono ed antici
pano la sana luminosa laboriosità del loro
futuro nido. Fra le frequentanti vi sono anche
operaie dell’industria che al termine della loro
dura giornata lavorativa sentono il bisogno di
apprendere ciò che esse non conoscono avendo
dovuto allontanarsi dalla casa per provvedere
alla casa. Poesia e nostalgia del focolare. Alla
loro volta ragazze che sono figlie di operaie
frequentano assiduamente le lezioni dei Centri
per mettersi in grado di sostituire utilmente
le madri nelle occupazioni cui queste non pos
sono sufficientemente attendere. Perchè se la
donna è oggi costretta dalle esigenze della vita