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Ogni architetto osserva l'architettura in un modo che

è

suo particolare. In rapporto alla sua sensibilità ed alla sua

cuiiura. Di quanto

vr

le egli nota particolari valori che sfug­

gono al più. trascura elementi invece che per il normale

osservatore possono magari essere predominanti. Egli os­

serva soggettivamente: l'architettura che egli vede gli dà

gli elementi con

1

quali forma la «sua» visione, secondo

la sua fantasia. Perciò egli preferisce lo «schizzo>alla fo­

tografia: e se a questa ricorre, tenta nei piani e nelle In­

quadrature di esprimere

1

suo particolare mondo fanta­

stico.

E* interessante conoscere questa visione soggettiva degli

architetti, e noi verremo via via documentandola su esempi

torinesi.

Cominciamo con questi preziosi schizzi con

1

quali l'ar­

chitetto Aldo Ifortoelll ricorda il scenografico atrio del pa­

lano Della Valle, il portale e lo scalone dIngresso della

Cappella della

8

. Sindone

E. P.