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Bistolfi. Rubino. Grosso, Carena. Bosia, Caso-

rati. Ma decuplicando il numero degli artisti

da noi menzionati, non arriveremo a dar

un'idea delle moltitudini che consacrarono

il loro genio per esaltare l'umile Fraticello.

E la maggior parte di questi artisti furono

sommi tra i sommi.

£ facile concepire come la simpatia del

popolo per il Fraticello minorità si estrinse­

casse nella forma più naturale e spontanea:

l'erezione, cioè, di chiese e santuari in onore

del Santo.

Se noi volessimo elencare tu tti i templi

sacri dedicati a S. Antonio da Padova, i nomi

soltanto delle c ittà e dei paesi elencati ver­

rebbero a formare un dizionario geografico.

Tralasciamo quindi di parlare intorno ad un

argomento che si può riassumere con queste

poche parole: Sant Antonio da Padova. Santo

universale »i vede in tu t t i i templi, in tu tte

le cappelle, in tu tt i gli oratori, in tu tte le

famiglie cattoliche, ovunque si prega, ovunque

si è convinti che con la preghiera si possono

strappare al Sommo Datore di ogni bene i

tesori infiniti delle sue liberalità.

Torino non poteva restare seconda a tan te

e tan te altre città , anche nella manifestazione

di amore e simpatia per il grande Taumaturgo

invocato continuamente da centinaia di mi­

gliaia di Torinesi.

Da moltissimi anni essi sentivano vivo il

desiderio e grande la necessità di un tempio

ove nell'alito dello spirito francescano, si

sentisse aleggiare l'anima del Fraticello di

Padova, tan to potente e proclive ad ascol­

tare la supplica di chi ha bisogno dell'aiuto

celeste.

I

nostri vecchi ricordano ancora quando,

nel sito ove ora sorge il Santuario, esisteva

un giardino. Si era nel 1880. D Parroco di