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ancora da decifrare. Ah. scrivere una lettera,

una volta, non era cosa sbrigativa! Con l'a r­

gilla si facevano tavolette su cui, con uno

stilo. si incidevano le parole. Poi si metteva

a cuocere nel torno. I na lettera o un mes­

saggio. insomma, formava un mattoncino. al

quale non mancava la relativa busta, che

consisteva in una scatoletta. anche questa di

limo lavorato allo stesso modo. L'indirizzo vi

era spesso abbellito da ligure e ornati.

I

na completa raccolta di filici palestinesi

offre testimonianze di periodi preistorici.

Sceltissima la collezione di monete palesti­

nesi. romane, egiziane, greche, prima, du­

rante e dopo la vita di Cristo. Quelle romane

vanno da Cesare Augusto a Costantino. Le

palestinesi comprendono pezzi del tempo di

Erode. Notiamo il siclo. il denaro di Giuda,

l'obolo della vedova.

Non mancano le misure di peso, tra cui.

di imponenti dimensioni, il

talento,

che equi­

valeva a quarantadue chilogrammi.

I n altro avanzo prezioso: un mosaico a co­

lori con scrittura fenicia, rappresentante una

figura umana alata e incoronata. Proviene da

Sueda, a piè del monte dei Drusi.

Assortita la collezione dei vetri: bottiglie,

coppe, vasetti, lacrimatoi, con leggiadri esem­

plari: e quella dei vasi e anfore di terraco tta,

che appartengono a regioni diverse: della

Babilonia, di Hebron. di Sebaste, di Gabaon.

L na visione degli immutabili mezzi per

allevare e divertire i bambini: numerosi bi­

beron assiri di terraco tta , e parecchi giocattoli,

tra i quali, riprodotto in piccolo a scopo di

trastullo, una così de tta vettura ittita , ch'era

un carro piuttosto rustico. L'antichissimo po­

polo I ttita viveva nella regione di Ninive.

Fra gli ordigni per lavori agricoli rileviamo

un primitivo aratro dei Cananei, trovato a

Teli Ailat (Sodoma). Consiste in un bastone

con l'estremità inferiore a punta ferrata, prov­

visto. verso la parte superiore, d'una pietra

circolare, usata a spezzare la terra.

Abbondante è la collezione dei gioielli e

degli ornamenti femminili: collane.anelli, brac­

cialetti, orecchini, alcuni d'oro, altri d'argento,

i più con pietre di valore.

A ogni oggetto è applicato un cartoncino

con la trascrizione del passo biblico cui si

riferisce, in maniera che l'oggetto stesso non

viene considerato a sè. ma in funzione di

commento visivo a un salmo, un versetto,

una parabola, un sermone, una profezia.

Rammentiamo pure: uno scettro di pietra,

un frammento di diadema, idoletti. crogiuoli,

un inolino, due forni, nonché sei pittoreschi

costumi provenienti da paesi del Giordano,

dell'Eufrate e dalla Palestina, indossati da

a ltre ttan te statue che figurano: una donna di

Betlemme, il Sommo Pontefice, un pastore

palestinese, un monaco musulmano, un fa­

riseo e Rebecca, figlia di Betuel. moglie di

Isacco, rappresentata ancor fanciulla, in atto

di reggere un vaso d'acqua per dissetare il

servitore e i cammelli del futuro sposo.

Altro sarebbe da menzionare nel Museo

Biblico. A noi basti ( averne da ta , di volo,

un'impressione panoramica intesa a indicare

l'importanza di questa iniziativa con cui la

Società Salesiana, mentre va svolgendo il suo

programma, concorre in notevole misura ad

accrescere il patrimonio culturale di Torino.

CARLO MERLINI