

Tiveletta Krittt a u ram ri f malfarmi (N
h n
MMica)
manoscritto, proveniente da Medina, e un
altro, con miniature, qui portato dalla c ittà
di Kufé. entrambi di sette secoli or sono.
Segnaliamo senza pretesa d'ordine. A ttra
entissimo il minuscolo Corano contenuto in
una custodia di metallo bianco di appena tre
centimetri per due. Il volumettuccio ha di
mensioni necessariamente minori: due centi-
metri e mezzo per uno e mezzo. Eppure ha
copertina e frontespizio con fregi. E un pa
ziente lavoro litografico del 1880, eseguito a
Costantinopoli.
Ecco una bandiera araba, di quelle che ogni
anno si portano nei rituali pellegrinaggi alla
Mecca. Sul drappo, a predominante color
verde, sono scritti: il nome del benefattore
che si assume le spese del viaggio, le princi
pali località attraversate e alcuni versetti del
Corano con frasi allusive a Maometto.
Una tenda orientale in pelle di cammello,
dimora di nomadi, co’ suoi due scomparti
rispettivamente per la donna e per l'uomo,
ci rammenta, per analogia, quella che dovè
essere la primitiva abitazione dei patriarchi
Abramo, Isacco, Giacobbe e ci induce a con
siderare le schive consuetudini di quell'èra re
mota in contrasto con le raffinate comodità
del vivere moderno.
Accanto, diligentemente ricostruita in scala
ridottissima, v*è una casa della Galilea, in
terno ed esterno, con la stalla sottostante,
bassa e cavernosa.
Un plastico riproduce i luoghi della passio
ne di Cristo: dell’arresto, degli interrogatori,
della crocifissione: dall'orto di Gethsemani alla
dimora di Caifa, dal Sinedrio al pretorio di
Pilato, di qui al palazzo di Erode, dalle s ta
zioni del Calvario al sepolcro donde il corpo
s’invola, risorto, per ascendere al Cielo; e
tu tto è ben caratterizzato , nelle proporzioni
e negli aspetti. Il sepolcro è mostrato in se
zione, con la rotonda pietra che lo chiudeva e,
nel fondo, il loculo per il cadavere.
Altro plastico: il recinto di colonne e tende
che Mosè, dopo la fuga dall'Egitto, per volere
di Dio fece improvvisare nel deserto, affin
chè la sua gente vi si radunasse in preghiera.
Era una specie di santuario ambulante, col
tabernacolo da un la to . E del tempo degli
Ebrei vediamo — in due vetrine — una co
spicua varietà di strumenti musicali: liuto,
viola, cetra, sistro, tamburo, tamburello,
flauto. C'è persino un rudimentale violino a
una sola corda, con la cassa armonica perfet
tamente rettangolare e con un rozzo arche tto ,
il quale, più che a cavar suoni, si direbbe
— a prima vista — utile a scagliar frecce.
Nel reparto dedicato alle vestigia della
civiltà babilonese e i t t i ta risaltano o tta n ta
tavolette scritte a ca ra tte ri cuneiformi, tu t t e
n