Table of Contents Table of Contents
Previous Page  39 / 1325 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 39 / 1325 Next Page
Page Background

-— * ! L ----

11

1

—-----— _

9

•MRIMOTBI

vm

IWIKVII PMMII pvWrl

La sua fama di valente oratore e di pro­

fondo scienziato divenne ben presto univer­

sale. cosicché, da Vercelli, passò ad insegnare

nelle celebri l ni versità di Bologna. Tolosa.

Montpellier e Padova.

Nel 1227 predicò a Roma, ove Papa Gre­

gorio IX. rapito dalla sua ispirata eloquenza.

10 chiamò Arca del Testamento. Percorse

poscia l lta lia . la Spagna e la Francia, destan­

do ammirazione ed entusiasmo fra i dotti più

rinomati e tra le semplici turbe.

Eletto Provinciale della Romagna, ed essen­

dosi ritirato nel convento di Padova per

rimettersi dalle fatiche e dagli strapazzi sof­

ferti nei lunghi e penosi suoi viaggi, fu ivi

chiamato agli eterni splendori poco tempo

dopo.

La morte di S. Antonio fu l'inizio di una

vita imperitura e gloriosa nei fasti della Chiesa

e nella memoria degli uomini.

La vita del Santo fu dal popolo coronata

ron le più deliziose e poetiche leggende, le

quali formano il profumo della storia e stanno

a dimostrare l'affetto sincero e potente che

1 Santo ha saputo destare in tu tt i i popoli.

Or è la leggenda del piccolo Fernandez

(così si chiamava Antonio prima di cingere

il cordiglio minorità), il quale comanda agli

ueeelli di rispettare le messi mature e di adu­

narsi tu tti in un salone chiuso.

Or è lui. ancor piccino, che nella vecchia

Cattedrale, essendogli apparso Satana per

rapirlo, traccia sui gradini di marmo del­

l'altare un segno di croce, col quale fuga il

Principe delle Tenebre, mentre il segno trac ­

ciato dal ditino del Taumaturgo bambino

rimane impresso come s'egli l'avesse tracciato

non sul duro marmo, ma sulla

molle cera.

Or è Antonio ragazzo, che rac­

c a tta i cocci d 'un 'anfora lasciata

cadere da una giovinetta, i quali

si riuniscono prodigiosamente, ri­

tornando l'anfora allo stato pri­

mitivo.

Or è la fantesca che, sotto la

pioggia torrenziale, dietro preghie­

ra del Santo, raccoglie i legumi

nell'orto per i frati del convento, e

rimane miracolosamente asciutta.

Or è l'umile Fraticello che. per

convincere alcuni eretici sulle ve­

rità della fede, non si perita di

cibarsi di vivande da loro avve­

lenate. senza riportare alcun no­

cumento.

Ed or anche, le molte volte che

il Santo impera sulla morte, ri­

chiamando in vita persone trapas­

sate. nonché le sue vittorie sul-

l'Angelo del male che lo insidia

in molteplici modi.

Ed infine. come per il suo serafico Fonda­

tore. sgorga gioconda e limpida la leggenda

neH'amore che il Santo ha per gli animali

e le piante che ascoltano la sua parola e obbe­

discono ai suoi comandi. Antonio predica ai

pesci ed agli uccelli e fa inginocchiare i giu­

menti dinanzi all'Ostia Santa.

La v ita di quest'a ni mirabile astro di per­

fezione cristiana non suscitò solamente le

più fiorite leggende, ma altresì l'estro dei

sommi artis ti fu potentemente stimolato dagli

episodi gentili che formano il contesto dei

trentasei anni trascorsi dal Taumaturgo su

questa terra .

L'iconografia antoniana va elencata tra

le più copiose, feconde e luminose dell'arte

pittorica, scultoria ed architettonica.

Antonio da Padova, quasi come il mira­

bile Fondatore dell'Ordine. Santo Francesco,

fu come affermò lo stesso Ernesto Rénan.

il padre dell'arte italiana. I più eccelsi artisti,

dal secolo X I I I in poi, ininterrottamente,

innalzarono con le pietre, con i marmi, coi

colori, coi versi di tu t te le lingue, con le più

ispirate melodie inni di gloria al Santo di

Padova.

I

mirabili scalpelli del Donatello e del

Sansovino. i divini pennelli di Giotto, di

Tiziano, del Beato Angelico, del Rubens, del

Murillo. del Berlinghieri. del Lippi. ed i mera­

vigliosi plastici di Luca della Robbia, anda­

rono a gara per immortalare le sembianze e

gli episodi della vita del Taumaturgo. Nè

questa mirabile gara si limitò ai secoli t ra ­

scorsi. ma. venendo ai tempi moderni, dob­

biamo aggiungere ai nomi più sopra elencati,

u