

sivo si guadagnava il primo premio per l’arte
pubblicitaria. I fascisti del Gruppo Searaglio
hanno perennemente sott’occhio una nobile
sua opera: il ritratto dell’eroe giovanetto
caduto nell’eccidio di Casale. Il Bora era un
giovane che perseguiva con costanza e con
passione un elevato ideale d’arte e se un
crudo destino non avesse stroncata la sua
giovane vita certo l’avrebbe raggiunto. Dispo
neva di notevoli possibilità che sono docu
mentate nelle opere raccolte alla Mostra e
molte delle quali egli stesso aveva radunato
r
" preparare una « personale » che
non
vide
luce perché proprio in quei
giorni
egli è
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stato richiamato alle armi. « Papà allo stu
dio », un ritratto del padre del valoroso
caduto, « D battistero di Biella », « Cavalli
al pascolo », « Strada al villàggio », « Paese
montano », « Pascolo primaverile », « Chiavaz-
xa dal Cervo », ci dicono la ricchezza della
sua tavolozza; ed anche un originale gusto nel
taglio del quadro e nella composizione ■Con
tadini e buoi al lavoro ». La sua natura morta,
le sue acqueforti, gli acquerelli e le xilografie
ci dicono carne egli cercasse in ogni campo fl
mezzo di esprimere le sue personalissime emo
zioni d’artista.
Il Sindacato non ha voluto in questa Mostra