

altre che han timbro d'argento, nella pre
ghiera di ringraziamento: poche visioni ti
prendono il cuore come questa: la schiera
liliale su cui ondeggiano i nastri azzurri, la
schiera che ha gli occhi spalancati verso l’alto
mentre neiraria si eleva quel grazie.
Là, è detto, ti devi commuovere. Ma per
poco, che, ora, tutto cambia, e d’un subito.
« A tavola » ha ordinato l’insegnante. E se
pacate e tranquille si seggono ai loro posti le
bambine, vedi quanta vivacità si sia in quel
l'attimo impadronita dei ragazzi. Vedi qua,
là, la voracità affiorare in un volto, la gioia
risplendere in uno sguardo, una irrequietezza
serpeggiar negli arti, e le mani tendersi ratte
verso il pane.
Ognuno di questi esseri ha alle spalle l’ombra
del bisogno in cui la sua famiglia è irretita.
In questo quarto d’ora quell’ombra non pesa;
è lontana. V’è, tra costoro che siedono ora
lietamente a tavola, chi ha il padre soldato al
fronte, e chi il padre non ha più o mai non
conobbe: chi vede, nelle case per gli sfrattati,
giornalmente, come si possa truffar la miseria,
che so. con un tozzo di pane capitato improv
viso sulla tavola, con due torsoli di cavolo
e una cipolla, un po’ d’acqua e molto spirito
di sopportazione, — in attesa di tempi mi
gliori, in cui guarito sarà l’infermo o meglio
andranno le faccende. Ma tutta quest’ombra
che pesa sul sereno della sua bella età è,
finch’egli siede a tavola, diradata per quel
soffio di gioia naturale che deriva dall’appaga-
mento del suo gagliardo appetito. Cascasse
una vetrata, che so, si rovesciasse un pento
lone, credo nessuno d’essi mollerebbe il cuc
chiaio che tiene in mano: qualcuno, infatti,
neppure ha degnato guardare il lampo del
magnesio del fotografo operante.
La refezione è finita. Vedi questi ospiti riu
nirsi a crocchi, a gruppetti, attorno ad uno
che parla: in genere è un ragazzo dagli occhi
svegli, dal volto aperto. Riuniti presso uno
di questi minuscoli cantastorie del
post prati
-
dium
, cinque, sei ragazzi attenti, quasi atto
niti paiono pendere dal suo labbro. Il canta
storie racconta: « A jera na vòlta na fumna... ».
Ecco, dunque, il sereno. La G. I. L., stu
penda emanazione del Regime, ha ottenuto
tutto questo: e cronometricamente attua il
suo programma di civiltà. Questi ragazzi,
queste fanciulle di oggi, soldati ed operai, o
madri di domani, conserveranno in cuore un
ricordo azzurro, azzurro nel grigiore della loro
infanzia, e più e meglio ameranno questa
nostra Patria cui si schiudono stupendi destini.
ROflCNt