

nelle boscaglie o nell'asperità montuose delle
vallate, avesse pure non poche possibilità
per intendere e realizzare la figura.
Ed ora diamo uno sguardo generale a
questa Mostra. Da anni non se ne vedeva una,
che così schiettamente nel panorama del
l'arte subalpina rivelasse lo spirito di questa
nostra grande famiglia di pittori e scultori.
Maestri e giovani usciti dal vaglio dei Litto-
riali, tutti sono stati presenti, tutti hanno
inviato lavori, anche i combattenti quali Piero
Monti ed Amedeo Boschetti. Edoardo Rubino
col suo « Ritratto di giovane donna », una
serena immagine di bellezza, apre la serie delle
sculture di primissimo ordine, che dicono a
quale altezza sia giunta la statuaria piemon
tese che qui con Michele Guerrini, Umberto
Mastroianni, Rodolfo Castellana, Emilio Musso,
Saglietti, Adriano e G. B. Alloati, Romolo
Cerrato, Borelli, Claudia Formica, Monti, Mo
scatelli, Martini, Audagna, Giorgis, Codazzi,
nonché i giovanissimi GammeUi e Giansone,
è così degnamente rappresentata. C'è in tutti
questi lavori uno spirito di superamento che
fa veramente sentire che Torino è il centro da
cui potrà irradiarsi la nuova scultura nostra.
Anche la pittura annovera lavori di ecce
zione. Il ritratto ha dei superbi interpreti
in Cesare Maggi, in Boffa Tarlatta, nel Boc-
calatte, nel Bussa, nel Micheletti, nel Chicco,
nello Spazzapan, nel Cavasanti e non ne
nominiamo che alcuni. Nei paesaggi si nota
la più grande varietà di interpretazione:
dalle suggestive marine del Maggi, a Carlo
Terzolo ritornato alla sua arte personalis
sima, dal Bozzalla al Manzone, da Lupo a
Gamero, dal Valinotti e Dafne Casorati, dal
Menzio a Micheletti, da Bosia a Sobrile, da
Rho a Bernardi, dalla Bosvell alla Velia
Rinaldi, dalla Pinetta Granola alla Mimi
Schieroni. Non si può al certo fare un elenco
di nomi e nomi di maestri e nomi di giovani
che bene promettono mancano ai pochi da
noi fatti, ma i visitatori possono rimediare
a questa lacuna visitando la Mostra, catalogo
alla mano, di queste sale che effettivamente
offrono moltissime attrattive.
Concluderemo queste note accennando ad
una bella caratteristica che rende ancor più
completa l'Esposizione del Valentino: l'inclu
sione di due sezioni: una del
bianco-nero,
l'altra dell'acquerello. Quest'ultima espres
sione pittorica che pur un tempo ha avuto
tanta fortuna si era andata perdendo. Fra
gli acquerelli esposti alcuni se ne notano di
particolare frescteua, di vigoria. Fra i cul
tori di quest'arte troviamo il Ceragioli, il
NoelU, il Musso, il Furlotti ed anche l f ia l
Schieroni.
ACQUISTI DELLA CIVICA CALLEUA D’ARTE MODERNA
ALLA MOSTRA DEL SINDACATO
E DELLA PROMOTRICE DI BELLE ARTI . lH l i n